Scade oggi il termine ultimo per presentare eventuali osservazioni al progetto di costruzione della nuova centrale a gas nell’area Enel. Il progetto, in questo momento, è sottoposto alla cosiddetta “procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)”.
Rispettando la scadenza di oggi, hanno inviato le osservazioni al ministero dell’Ambiente per chiedere lo stop al progetto sia il Partito Democratico spezzino sia il consigliere comunale Massimo Baldino.
All’iter si è fermamente opposta anche l’amministrazione, ma al momento non è dato sapere se anche palazzo civico abbia presentato delle osservazioni per tentare di fermare il progetto di Enel.
“Il gruppo consiliare del comune della Spezia e il gruppo consiliare della provincia della Spezia del Partito Democratico hanno presentato le osservazioni alla procedura di assoggettabilità a VIA per la centrale Eugenio Montale – fa sapere il Pd in una nota – Nella battaglia intrapresa per tenere aperta la speranza di vedere nascere, nei 73 ettari dell’area Enel, progetti di riconversione che non prevedano una centrale a gas, il Partito Democratico muove osservazioni procedurali e di carattere ambientale al progetto depositato da Enel. Contestiamo infatti la scelta discrezionale di Enel di sottoporre il progetto a una mera verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale e non ad una procedura di valutazione di impatto ambientale come prevede il d.lgs 152/2006. Tale scelta infatti non dovrebbe essere fatta a discrezione del proponente ma seguendo le norme di legge previste dal decreto sopra citato”.
“Inoltre – continuano i Dem – si muove una critica per criteri ambientali alla scelta di non aver avviato una verifica impatto ambientale ordinaria, che avrebbe consentito studi epidemiologici relativi non solo alla presenza della centrale a gas ma anche di agenti inquinanti presenti in tutto il nostro territorio. Elementi dunque fondamentali per dire no al progetto della centrale a turbogas che evidenziano una scelta, non solo non condivisa con il territorio, ma nemmeno attenta alle dinamiche ambientali. Oggi, rifarsi alla strategia energetica nazionale, che spinge per una riconversione a gas entro il 2025 della produzione di energia elettrica nazionale, non significa giustificare il fatto che la centrale Eugenio Montale era, fino a poche settimane fa, in dismissione secondo il piano energetico e il piano industriale di Enel, nel 2021. Ne è una riprova il fatto che non si citi il sito di Vallegrande nella strategia energetica nazionale. Inaccettabile che il sindaco Peracchini, oggi candidato anche alla guida della provincia, non abbia ancora reso trasparenti gli atti relativi alle osservazioni presentate dal Comune. Toti, per parte sua, non firmi l’intesa con Enel per quella centrale a gas, può farlo e può rimettere nuovamente in discussione la riconversione senza costringerci a una nuova centrale per chissà quanti anni”.
Anche Baldino si rivolge al Comune sul fronte dell’invio delle osservazioni al ministero: “Mi auguro abbia fatto altrettanto l’amministrazione, visto che da qualche settimana afferma anch'essa di essere contraria all’impianto. Al momento non siamo ritenuti degni di ottenere in questo senso né risposta, né accesso alle eventuali osservazioni stesse.... Sarebbe infatti vergognoso se questa vicenda si concludesse, dopo l’autorizzazione del Ministero ad Enel per la realizzazione della nuova centrale, con un penoso rimbalzo di responsabilità sul chi doveva fare cosa tra Regione Liguria, Ministero, Sindaco, e altri soggetti”.
A “ispirare” le osservazioni presentate da Baldino sono stati gli approfondimenti del giurista ambientale Marco Grondacci, che già al nostro giornale aveva spiegato come Enel avrebbe dovuto passare direttamente dalla Valutazione di impatto ambientale (VIA), e non solo dalla verifica di assoggettabilità a VIA, per tentare di superare il passaggio burocratico e partire subito con il progetto.
Aggiornamento: in giornata il sindaco Peracchini ha fatto sapere che il Comune ha scritto al ministero dell'Ambiente, ribadendo il no ddell'amministrazione al progetto di riconversione a gas: leggi qui