Il Consiglio Direttivo dell'OPI , attraverso il suo Vice e portavoce Francesco Falli, manifestando massimo rispetto ed ammirazione per chi fa volontariato in ogni forma, e si propone per missioni di solidarietà, ricorda che i suoi professionisti sanitari non sono esattamente dei missionari e che, proprio come ogni altra figura professionale, sono inseriti a pieno titolo nel mondo del lavoro, e che dunque hanno diritto a un adeguato riconoscimento, incluso quello economico.
Naturalmente, vista la necessità di un rapporto diretto con la sofferenza e le difficoltà, gli infermieri sono professionisti che mantengono una marcata umanità e che, come ogni altro lavoratore di qualunque settore, devono poter contare su una adeguata retribuzione (ricordiamo che molti svolgono la loro attività lontano da casa).
Gli infermieri spezzini fanno, peraltro, anche attività legate ad esclusivo volontariato.
Infatti, e ci fa piacere ricordarlo, alcuni nostri professionisti sono coinvolti col camper solidale di Fondazione Carispezia, che in città offre assistenza medica e infermieristica a persone con disagio e difficoltà; oppure proteggono, con la loro presenza, le uscite in mare dei ragazzi speciali di Fondazione Harea.
Ma nel luogo di lavoro, e nel sistema della Sanità pubblica e privata, hanno diritto a essere definiti professionisti sanitari, e non missionari, per non creare situazioni ambigue e di confusiva interpretazione: negli ultimi anni i rinnovi dei contratti di lavoro (molto ritardati nel Pubblico, ancora da arrivare nel Privato) hanno spesso deluso i nostri infermieri (ed i colleghi dei Comparti): a titolo di solo esempio, ricordiamo che le indennità di pronta disponibilità del 2019 sono identiche a quelle del 1989.
Ma, nel frattempo, il costo della vita ''...è un pò salito'': anche questo ci piacerebbe venisse ricordato, insieme - naturalmente- alla particolarità dell'azione professionale di ogni infermiere.
OPI La Spezia