Collegare sempre più la formazione con le esigenze del mercato del lavoro nei settori prioritari per la Liguria. E’ quanto si prefigge il Piano territoriale del Comune della Spezia approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Formazione, con cui vengono assegnati 3 milioni di euro ad ALFA, l’agenzia per la formazione di Regione Liguria, per programmare interventi formativi connessi direttamente ai bisogni delle aziende del territorio spezzino per complessivi 300 nuovi inserimenti lavorativi.
“Si tratta di una nuova modalità di programmazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – spiega l’assessore alla Formazione – affiancando ai cosiddetti piani settoriali l’avvio dei piani territoriali, direttamente collegati ai bisogni formativi di un determinato territorio. In questo caso il piano territoriale approvato oggi in Giunta nasce dal tavolo della formazione avviato dal Comune della Spezia, in confronto con le parti sociali e datoriali, che ha consentito di raccogliere le istanze espresse dalle aziende del territorio spezzino. Un metodo che accogliamo con grande favore che con questa delibera abbiamo premiato e che ci auguriamo possa essere replicato anche in altri territori regionali. Partiamo con una prima tranche di finanziamenti di 1,5 mln, pronti a rifinanziare il prossimo anno dopo un adeguato monitoraggio”.
L’attuazione del piano vedrà due step di realizzazione: ognuno per 1,5 milioni di euro, per un totale di 3 milioni che saranno destinati complessivamente, nel biennio, a corsi di formazione nei settori richiesti e prioritari del territorio spezzino e all’inserimento di 314 nuovi lavoratori. Tra questi risultano i settori dell’industria, cantieristica, navalmeccanica, nautica da diporto (151 nuovi lavoratori); il settore della logistica portuale, retroportuale e del trasporto ferroviario (32 nuovi lavoratori); il settore del turismo e della ristorazione (71 nuovi lavoratori); il settore dell’edilizia e manutenzione del territorio (36 nuovi lavoratori); il settore della trasformazione agroalimentare (48 nuovi lavoratori); la grande distribuzione organizzata (12 nuovi lavoratori).