Venerdì 19 aprile i lavoratori della Metro si fermeranno per tutta la giornata per lo sciopero nazionale indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Alla Metro spezzina sono impiegati 45 lavoratori.
“Per la prima volta, dopo decenni di relazioni sindacali strutturate e di contrattazione integrativa, l’attuale dirigenza di Metro non ha voluto sottoscrivere con le Organizzazioni Sindacali il Contratto Integrativo Aziendale- dicono i segretari provinciali Luca Comiti, Filcams Cgil, Mirko Talamone, Fisascat Cisl e Marco Calegari, Uiltucs Uil- un atto grave che si è consumato dopo mesi di trattativa surreale, in cui l’impresa ha esclusivamente ribadito le proprie posizioni in un monologo sordo alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. A ottobre il nuovo gruppo dirigente si è permesso, senza neanche aver mai visto un magazzino e, per stessa ammissione dell’impresa, non avendo ancora definito gli obiettivi, di disdettare il contratto integrativo.“
“Vogliamo contrastare la nuova organizzazione del lavoro che propongono- continuano Comiti, Talamone e Calegari- oltretutto in un sito, quello spezzino, che è uno dei più performanti della rete nazionale. La Proprietà vuole flessibilizzare la prestazione lavorativa spostando turni di lavoro verso il fine settimana e introducendo e aumentando i turni spezzati, scaricando eventuali assenze e mancanze di presidio derivanti dalla compressione degli organici sulle lavoratrici e i lavoratori di tutta la rete vendita. Un progetto su cui l’impresa ha dichiarato che andrà avanti con o senza l’accordo sindacale. Di contro, l’impresa non ha accolto la richiesta delle organizzazioni sindacali di garantire i turni unici continuati, demandando al livello territoriale il confronto e gli accordi sull’organizzazione del lavoro.”
Concludono i segretari: “Inoltre, l'Azienda vuole ridurre i premi, aumentare l'orario di lavoro a 38 ore, e chiudere punti vendita sul territorio nazionale con preavvisi minimi ed inaccettabili; questo ultimo punto non riguarda però quello della Spezia. Davanti alle pregiudiziali poste dall’azienda ogni mediazione è risultata impossibile e agli effetti che la disdetta del contratto nazionale produrrà saranno a carico delle lavoratrici e dei lavoratori, l’ennesimo atto dell’azienda che punta a tagliare sul costo del lavoro. Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori ad aderire in massa allo sciopero di venerdì.”