Lo ha detto l'assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco oggi nell'illustrare i risultati della riunione della commissione lavoro della conferenza delle regioni che, la scorsa settimana a Roma, ha provveduto alla proposta di riparto dei fondi sulla base, principalmente, di una situazione storica che non ha tenuto conto pero' dell'aumento vertiginoso delle richieste di cassa integrazione in deroga, in Liguria. "Oltre alla considerazione del dato storico delle domande di cassa integrazione e mobilità che si attesta per la Liguria sull'1,7%, che è salito oggi al 3% - ha spiegato l'assessore Vesco - sono venute meno anche altre risorse che il Governo doveva garantire alle regioni del sud prelevandole da fondi comunitari non spesi. Di sicuro oggi la Liguria ha 9,1 milioni di euro a cui si aggiungono altri 5,1 milioni per un totale di 14,2 milioni di euro che consentono di mettere in pagamento solo i primi due mesi". Un tetto di spesa che la Regione Liguria non puo' sforare e pertanto, nelle prossime settimane, porterà in Giunta un provvedimento per autorizzare l'INPS al pagamento dei mesi di gennaio e febbraio per tutti i 9.317 lavoratori che aspettano il pagamento della cassa in deroga, in parte già autorizzati e in attesa della concessione, in parte in attesa dell'autorizzazione e in parte con la domanda ancora da istruire, a cui si devono aggiungere gli oltre 2000 in attesa del pagamento della mobilità. "Oggi – ha continuato Vesco - abbiamo fatto un'attenta valutazione con tutte le parti sociali firmatarie degli accordi, in quanto l'INPS limita l'erogazione delle cassa e mobilità sulla base delle risorse realmente disponibili". La delibera regionale servirà per dire all'INPS di mettere in pagamento i primi due mesi dell'anno, in attesa di capire se ci sono fondi residui e mettere così in pagamento anche marzo. Al momento di risorse ulteriori non se ne parla. Perché i residui attivi del 2012, destinati agli ammortizzatori sociali, che per la Liguria ammontano intorno ai 24 milioni di euro che potevano essere utilizzati anche sul 2013, sono stati congelati per essere spalmati sulle regioni che risultano con residui passivi. Da domani, ha preannunciato l'assessore al lavoro della Liguria, dagli uffici dell'assessorato partiranno le lettere indirizzate a tutte le aziende liguri, oltre alla mobilitazione delle regioni e del sindacato, per trovare risorse aggiuntive necessarie da marzo in poi. Il suggerimento agli industriali è quello di fare ricorso ai contratti di solidarietà, soprattutto quelli di tipo B, destinati anche ad aziende molto piccole, che si pongono in alternativa alla cassa in deroga, in quanto autorizzati direttamente dal Ministero su altri fondi. Per questi contratti in totale sono a disposizione circa 35 milioni di euro a livello nazionale che devono essere distribuiti tra tutte le regioni, in pole position le aziende che arriveranno prima. "Al momento questi contratti sono stati poco utilizzati – ha aggiunto Vesco – in quanto considerati meno flessibili, ma rappresentano, di fronte al taglio delle risorse, l'unica opportunità in questo momento, a cui possono fare ricorso anche aziende come AMT".