Parte dalla Spezia un’iniziativa che la Uiltec della Liguria intende estendere a tutto il territorio ligure nelle realtà di industria tessile, energia e chimica. Un caffè in fabbrica per raccontare il lavoro quotidiano in libertà tra ritmi serrati e difficoltà organizzative, uno strumento in più per aprire un dialogo costruttivo con le lavoratrici e i lavoratori del comparto che non riescono a conciliare i tempi di vita e lavoro con le necessità sindacali. Un caffè è il rimedio al tempo che fugge veloce, che ci porta via il piacere della conversazione “a tu per tu” anche sui temi che premono ai lavoratori, per risolvere piccoli e grandi problemi che possono fare la differenza per vivere il tempo del lavoro più serenamente. Un caffè in fabbrica è un sorso con un cucchiaino di zucchero in più per poter dire al collega: “Ci sono, puoi contare su di me”.
Salvatore Balestrino, segretario generale Uiltec Liguria, racconta la giornata iniziale del progetto: "Il primo appuntamento si è tenuto alla Uniform di Brugnato dove ci ha accolto Rita, la nostra storica Rsu che ha il polso della situazione nello stabilimento in maniera orizzontale. Prima di raggiungere la macchinetta del caffè, insieme a Daniela Piras, segretaria nazionale Uiltec, abbiamo incontrato le ragazze impegnate alle loro postazioni. È facile leggere il volto di Rita, orgoglio e soddisfazione trasudano dalle sue espressioni sagge che, con poche parole, descrivono processi, innovazioni, tecnologie, sacrifici e anche sofferenze scandite dal tempo in fabbrica. Oltre al lavoro parliamo anche dell’accanimento della natura che, in questo territorio, forte e fragile ha lasciato il segno, allo stesso tempo Rita parla della dignità delle persone che lo abitano e che ci lavorano, della comunità che un grande presidio sociale e del lavoro che va difeso. Rita ci chiede di guardare le foto in bacheca dalle quali parte un lucido racconto su una realtà paradossale: un andamento economico negativo di un’azienda che, invece, rappresenta un’eccellenza made in Italy nella produzione delle divise militari. Un’azienda che – forse – è finalmente in ripresa per quanto riguarda il portafoglio ordini. Quello delle lavoratrici, racconta Rita, è un impegno costante, una presenza certa che garantisce e soddisfa le commesse, la scrupolosità delle lavoratrici rappresenta certezza che vale più di mille strategie politiche. È un peccato che si debba sempre battagliare per i diritti minimi e per avere l’accredito dello stipendio, conclude la nostra Rita".
Prosegue Balstrino: "La seconda tappa del nostro “caffè in fabbrica” è stata alla Sanlorenzo, una grande realtà italiana che compete a livello internazionale nel comparto della nautica. Il mondo difficile della gomma plastica spesso stride, a livello di contratto, con il lusso e la qualità delle creature prodotte dalle mani sapienti delle maestranze. I nostri lavoratori speciali e specializzati sono l’orgoglio del territorio. Uno di questi è Simone Palmieri, che è anche coordinatore territoriale della sicurezza. Simone ci ha accompagnato nelle diversi fasi della lavorazione per dimostrarci che, alla base del successo, c’è un’attenzione particolare alla salute e alla sicurezza delle maestranze".
Conclude il Segretario: "Un'altra visita è programmata per il prossimo 14 dicembre: la Uiltec si recherà alle macchinette del caffè di Intermarine. Finalmente è arrivato il momento dell’incontro tanto atteso, frutto di un continuo pressing della nostra organizzazione verso una direzione aziendale sfuggente da almeno due anni. Nel frattempo arrivano buone notizie: una performance positiva per il primo semestre 2018 e un portafoglio ordini che sale a 200".