Dopo le forti raffiche di vento che hanno spazzato il litorale causando il crollo di alcuni alberi e suscitando preoccupazione per lo stato di salute delle piante “secolari” più caratteristiche del centro rivierasco, nella giornata di lunedì 5 novembre l’amministrazione comunale di Levanto ha fatto effettuare da un agronomo un sopralluogo sul patrimonio arboreo più rappresentativo della cittadina.
“L’obiettivo primario dei controlli – spiega il vicesindaco, Luca Del Bello – è la tutela della pubblica incolumità e della sicurezza di persone e infrastrutture. Il primo check-up visivo ha evidenziato la necessità di effettuare degli esami strumentali più approfonditi sui cinque pini monumentali che si trovano in piazza Colombo (davanti al Casinò municipale), in piazza Staglieno (uno, i cui rami già si appoggiano all’ex viadotto Fs, e un altro, di fronte alla gelateria “Pinguino”), in piazza del Popolo (accanto alla Loggia medievale) e in piazza Mazzini (davanti all’ingresso dell’ex sede della Croce Rossa). Tutti verranno sottoposti ad una simulazione di condizioni di forte vento per verificare la reazione alle raffiche. Dopodiché, forti di una ‘diagnosi’ stilata da esperti, valuteremo insieme a loro gli interventi da attuare cercando in ogni modo di preservare le piante se esistono sistemi di ancoraggio o puntellamento che garantiscano però le condizioni di sicurezza indispensabili nei luoghi pubblici”.
Diverso il discorso che riguarda altri pini che non rivestono un’importanza storica e che sono situati nel parcheggio per camper in località Moltedi e nell’area di sosta di Madonna della Guardia, dopo il supermercato “Sigma”.
“In questi casi – continua Del Bello – sarà l’amministrazione comunale a decidere cosa è più opportuno fare, tenendo conto di alcuni aspetti fondamentali che interessano più in generale la presenza dei pini sul nostro territorio, e in particolare nel centro abitato: l’instabilità di piante molto alte e che hanno radici molto ramificate ma superficiali; i pericoli creati sia dalle radici, che sollevano le pavimentazioni delle strade creando buche o rigonfiamenti, sia dagli aghi che, una volta caduti dai rami, in caso di pioggia vengono trasportati dall’acqua lungo le canaline di scolo e creano occlusioni nei tombini provocando allagamenti”.
(Foto di repertorio)