Il 23 maggio è un anniversario buio nel nostro calendario civico nazionale ed è doveroso ricordare e onorare la memoria del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e del personale della sua scorta Vito Schifano, Rocco Dicillo e Antonio Mortinaro. Allo stesso modo, non deve cadere nel buio della memoria e della storia Giuseppe Costanza, l’altro autista di Falcone sopravvissuto a Capaci, testimone inspiegabilmente dimenticato. In quel tragico maggio-luglio 1992, e ancora di più in quel biennio 1992-1993, si sono consumate nel nostro Paese le peggiori stragi di fine Novecento. L’eredità che ci hanno lasciato Falcone e Borsellino nella loro strenua lotta contro la mafia, e ancor più contro la mentalità mafiosa, deve instradarci in una rinnovata cultura dello Stato e delle Istituzioni che non dobbiamo mai smarrire. In questo anniversario, l’Italia ha istituito la “giornata della legalità”: oggi si ricorda la battaglia intellettuale di Falcone e si promuove l’educazione alla legalità, affinché il 23 maggio non sia solo una pura commemorazione ma motore di un cambiamento nel segno della trasparenza.
Pierluigi Peracchini
Sindaco della Spezia