La zona tra Parodi e Verrugoli ha i numeri per diventare un polo del turismo culturale ambientale spezzino. Lo dimostra l’iniziativa realizzata da SpeziaOutdoor domenica 22 aprile a cui ha partecipato un gruppo a numero chiuso di 25 persone che hanno particolarmente apprezzato i siti visitati e la metodologia utilizzata.
Grazie alla collaborazione con l’Associazione Dalla parte dei Forti è stato infatti possibile interpretare il sistema delle fortificazioni ottocentesche: gli interventi del presidente Saul Carassale hanno svelato l’interesse di queste strutture quasi ridotte a macerie, ma che, attraverso un adeguato apparato informativo, possono venire adeguatamente valorizzate.
La Batteria Monte Parodi, ad esempio, si distingue dalla Bramapane per essere specificatamente dedicata al controllo di eventuali attacchi da terra: se allunghiamo lo sguardo dalle postazioni dominiamo infatti tutta la bassa Val di Vara con la statale Aurelia ed il Passo della Foce. La struttura della Batteria Bramapane invece, posta com’è nel punto orografico di confine tra Golfo della Spezia, Val di Vara e Riviera, volgeva i propri armamenti verso il mare delle Cinque Terre e nel contempo si garantiva la vista sul Vallone di Biassa.
“Basterebbero pochi interventi mirati – propone Saul Carassale – per rendere già da oggi questi siti ottocenteschi elementi di un circuito di turismo culturale e ambientale”.
Ma SpeziaOutdoor è anche natura, e l’uscita di domenica ha integrato la visita alle fortificazioni con quella ai fenomeni carsici. Grazie alla guida di Fabio Giacomazzi è stato possibile visitare e interpretare gli ambienti carsici di superficie, come le doline ed i campi a massi. Ambienti di grande interesse sia geomorfologico che botanico, svelati attraverso spiegazioni mirate, lungo un percorso che, se venisse completato, permetterebbe di realizzare un anello che comprende sia i “campi di doline” che la Batteria Monte Parodi. Un itinerario naturalistico e storico architettonico di grandissimo interesse.
Tenendo conto che in pochi metri troviamo altre emergenze come la cava di Rosso ammonitico e l’antica chiesa romanica di San Martino, si comprendono le potenzialità dell’area del Parodi, già vocata alla “ricreazione” degli spezzini nelle calde giornate estive.
Ricordiamo che SpeziaOutdoor è un progetto di Hydra cooperativa, a cura di Fabio Giacomazzi, con il contributo dell’Assessorato al Turismo del Comune del Comune della Spezia.