L’Associazione dei Costruttori Edili e le Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori delle Costruzioni hanno sottoscritto un innovativo accordo con il quale intendono valorizzare la territorialità delle imprese nella realizzazione delle opere di interesse pubblico, ovviamente nel rigoroso rispetto della legge.
Le parti sociali, condividendo la forte preoccupazione per il perdurare della crisi che ha colpito il settore e in particolare il comparto delle opere pubbliche, hanno deciso con l’accordo di proporre congiuntamente, alle varie stazioni appaltanti locali, procedure che, nel rigoroso rispetto della normativa vigente, valorizzino le capacità tecnico/produttive e occupazionali delle imprese del territorio.
La forte contrazione di opportunità di lavoro e una crescente concorrenzialità fra le imprese hanno incrementato sia il cosiddetto fenomeno “dei ribassi anomali”, giustificabili solo in talune situazioni particolari che costituiscono eccezione, sia la massiccia partecipazione alle gare di imprese non locali, spesso più interessate ad acquisire il contratto che a realizzare le opere.
Il sommarsi di questi fattori provoca effetti devastanti sia per gli operatori economici che per le stazioni appaltanti, poiché essi generano le condizioni per porre a rischio la realizzazione delle opere, minando alle fondamenta l’interesse della collettività.
Questo contesto di mercato complesso è complicato ulteriormente da un quadro normativo che porta le imprese ad affidare alla sorte, non tanto l’aggiudicazione dei lavori ma la mera partecipazione alle gare.
In nessun comparto produttivo è preferita la sorte rispetto alla professionalità e alla capacità di un’impresa di “stare sul mercato”.
Le proposte concordate si prefiggono anche l’obiettivo di combattere il crescente fenomeno del dumping contrattuale, a causa del quale si creano condizioni di concorrenza sleale fra imprese a danno dei lavoratori tramite la mancata applicazione dei contratti di lavoro (salari più bassi, orari di lavoro più lunghi etc...).
Le parti sociali auspicano, nell’interesse dell’intera collettività spezzina, che le amministrazioni locali tengano conto anche della volontà politica espressa a livello nazionale e dalla Regione Liguria, che riconosce un valore significativo alla territorialità e alla filiera corta, attribuendo un peso specifico anche alle ricadute occupazionali sottese alle procedure di accesso al mercato degli appalti pubblici.
L’Associazione dei Costruttori e il Sindacato, come già accaduto in passato, ritenendo proprio compito fornire un contributo di esperienza e conoscenza, nei prossimi giorni invieranno una nota ufficiale a tutte le amministrazioni comunali e a tutte le stazioni appaltanti per presentare le proposte contenute nell’intesa raggiunta.