Nei giorni scorsi la restauratrice Claudia Crocini ha ultimato il restauro di una tela molto danneggiata, che era stata rinvenuta tempo fa quasi per caso, mentre era ripiegata su un armadio della sagrestia dell’antica cattedrale basilica di Santa Maria Assunta. Il quadro su tela raffigura la “Morte di san Giuseppe”, episodio di cui i Vangeli canonici non parlano, ma che nel corso della storia dell’arte cristiana è stato più volte oggetto di raffigurazioni, tra cui una dello stesso artista sarzanese del Seicento Domenico Fiasella. Non appena iniziatone il restauro, il dipinto ha cominciato a rivelare – pur fra ampie lacune incolmabili – il lavoro di una mano molto significativa. Così, le ipotesi sulla paternità di quella tela seicentesca si sono andate restringendo ad una cerchia di nomi di primissimo piano. Venerdì alle 18, nel salone “Tamburi” della casa canonica, la storiaca dell’arte Angela Acordon presenterà il restauro, insieme a Claudia Crocini e a Paolo Bufano, presidente di “Firmafede”, l’associazione che gestisce il Museo diocesano di Sarzana (nella foto), dove l’opera sarà esposta. E potrebbe essere l’occasione per rivelare una ipotesi più che attendibile sulla “firma” del dipinto. Saranno presenti il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti e le autorità civili. A seguire, i presenti si sposteranno nella vicina sede del Museo. L’attribuzione potrebbe trovare conferma in antichi documenti rinivenuti presso gli archivi della cattedrale, in cui si fa cenno all’acquisto di un dipinto con caratteristiche sovrapponibili a quello oggetto di restauro.