Il provvedimento riconosce anche alle attività private la possibilità di qualificare gli operatori socio-sanitari, a patto però che rispettino una serie di linee guida. A cominciare dall'essere enti accreditati con la Regione Liguria e mettere in campo un'attività di collaborazione con le aziende sanitarie in grado di trasferire idonee competenze agli iscritti e validare così i contenuti della formazione. Inoltre non potranno essere richiesti più di 2.500 euro come quota massima di iscrizione omnicomprensiva per la partecipazione ad un corso di OSS. per l'intera durata delle 1200 ore. Anche se erogate da enti privati le attività di formazione dovranno dunque adeguarsi ad uno standard di qualità sia per la formazione che per la riqualificazione degli OSS, anche nel caso in cui siano gli stessi partecipanti ad autofinanziarsi. Saranno comunque le Province a regolamentare le attività per garantire una omogeneità dei percorsi in tutta la regione. E il controllo spetterà alla Regione stessa. Inoltre verrà garantita un'attività di tirocinio presso le strutture sanitarie e presso strutture socio-assistenziali. "In questo modo – spiega l'assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti – si potrà ovviare al rischio di corsi inadeguati e non riconosciuti dalla Regione e tutelare così i partecipanti". "La delibera di oggi – conclude Rossetti - si pone come punto di arrivo di una serie di misure messe in campo dalla Regione Liguria nell'ambito della formazione degli operatori socio-sanitari già dal 2010 quando sono stati formati 400 disoccupati e si sono riqualificati 242 lavoratori privi di qualifica . E successivamente nel 2011 con la formazione di 1300 operatori attraverso corsi che si concluderanno nei prossimi mesi".