Oltre il 70% dei dipendenti della Provincia della Spezia ha aderito allo sciopero nazionale indetto da CGIL, CISL e UIL lo scorso 6 ottobre.
“Un dato altissimo, al di sopra della media nazionale – sottolineano Lombardo, Raso e Bagaglia - che se da un alto testimonia il successo della nostra iniziativa volta a chiedere attenzione e soluzioni concrete per questo Ente, dall’altro consegna inevitabilmente alla politica una grande responsabilità: quella di affrontare finalmente un problema che essa stessa ha creato. Lo sciopero della Spezia è stato, in termini di partecipazione e solidarietà, certamente un successo ma non un punto di arrivo. Ringraziamo innanzitutto i lavoratori perché fare sciopero è un sacrificio. Ci rivolgiamo poi a tutti i rappresentanti istituzionali e politici che hanno partecipato, con la loro presenza o con un attestato di vicinanza, al presidio del 6 ottobre e chiediamo loro di farsi carico di questa vicenda di malapolitica affinché per la Provincia si apra una nuova fase “costituente”, in termini di risorse economiche e finanziarie. La grande presenza del 6 ottobre testimonia il fatto che è ormai passata la discussione sulla necessità o meno di abolire le Province. Dopo il nostro appello, destra e sinistra si sono trovate unite sotto il Palazzo del Governo poiché tutti ormai condividono l’idea che l’Ente debba funzionare. Per questo motivo continueremo a chiedere alla politica risposte concrete fino a che ai lavoratori non venga garantita nuovamente la serenità e la dignità che è loro dovuta ed ai cittadini servizi efficienti, strade e scuole sicure. In particolare ci attendiamo che nella prossima Legge di Stabilità, ultimo treno utile per evitare il baratro, sia data risposta alle nostre richieste: risorse economiche, stabilizzazione dei precari e sblocco delle assunzioni. Senza queste tre cose la macchina non può ripartire”.
Daniele Lombardo, Segretario Generale FP CGIL La Spezia
Giorgio Raso, coordinatore territoriale CISL FP Liguria
Massimo Bagaglia, Segretario Generale UIL FPL La Spezia