E’ iniziato, con il versamento del materiale dall’ex viadotto ferroviario alla spiaggia sottostante, in prossimità della foce del Ghiararo, il corposo intervento di ripascimento messo in cantiere dal Comune di Levanto in vista dall’apertura della stagione balneare.
“La ghiaia, lavata e che ha superato tutti i controlli delle autorità sanitarie indispensabili per depositare sulle spiagge materiale privo di elementi dannosi alla salute come i metalli pesanti, è stata prelevata dal greto del Po nel tratto in cui il fiume attraversa l’area piacentina – spiega l’assessore all’Ambiente, Luigi Lapucci - La tipologia è stata scelta su precisa indicazione del “Dipartimento di Scienze della terra” dell’Università di Genova perché ritenuta simile a quella già presente sui nostri arenili e dotata di una granulometria ed un peso che dovrebbero impedire quell’intorbidimento delle acque generato dall’azione delle correnti sulla sabbia più fine”.
Mano a mano che verranno versate dai camion sulla spiaggia in corrispondenza della foce del torrente Ghiararo, le 1.600 tonnellate di ghiaia verranno distribuite sulla battigia in tre punti: a ponente, dal Ghiararo all’area nautica di Vallesanta; a levante, dal Ghiararo alla scala di accesso all’arenile centrale e dalla foce del Rio Gavazzo a parte della spiaggia dello stabilimento Casinò.
Il Comune ha investito nell’intervento i 35 mila euro necessari all’acquisto del materiale e condividerà con la “Levante multiservizi” i costi della sua movimentazione.
“Il ripascimento – fa notare Lapucci – è una modalità periodica di contrasto all’erosione valutata più efficace nell’immediato, in attesa di poter reperire le ingenti risorse economiche necessarie se si dovesse intervenire in maniera radicale sulle infrastrutture di protezione a mare. Noi comunque continuiamo a percorrere la strada dell’analisi della situazione generale del golfo e del litorale: in questo contesto si inseriscono le convenzioni con l’Università di Genova attivate per lo studio del bacino idrografico del Ghiararo, al fine di monitorare e contrastare l’afflusso di fango dalle colline attraverso il corso d’acqua, e per il monitoraggio delle correnti marine finalizzato ad individuare l’eventuale necessità di modificare le opere a mare”.
Da parte sua, il sindaco, Ilario Agata, è molto chiaro sull’argomento: “Innanzitutto, grazie all’impegno quotidiano dell’assessore Lapucci e al lavoro di ricerca dell’Università di Genova, abbiamo le idee chiare su come intervenire. Le evidenze emerse dagli studi mi fanno ritenere che un intervento annuale di ripascimento come quello attuale (con l’introduzione della nuova ghiaia sul litorale), abbinato ad un prelievo (dal prossimo anno) della sabbia più fine attualmente depositata nel golfo, nel giro di un quinquennio dovrebbe consentirci di risolvere il problema dell’intorbidimento delle acque e di migliorare la qualità del nostro mare anche dal punto di vista visivo, poiché quello dei parametri microbiologici che influiscono sulla balneazione anche quest’anno è garantito dalla presenza sul nostro litorale della Bandiera Blu. E’ chiaro che un processo del genere necessita di pazienza, perché il miglioramento sarà graduale, e di una costante verifica, ma sono sicuro che potrà portare risultati estremamente positivi anche senza interventi sulle infrastrutture di protezione in mare, interventi che peraltro non vogliamo certo escludere se gli studi fatti garantissero la soluzione del problema e se gli enti preposti fossero disposti a finanziare le opere eventualmente necessarie”.