Le proposte della Consulta, inoltre, hanno portato nei giorni scorsi alla nascita, presso la Prefettura della Spezia, di un Nucleo di supporto alla gestione dei beni – si tratta di un tavolo di lavoro che mette insieme forze dell'ordine, magistratura, agenzie governative, enti locali e terzo settore, creato al fine di collaborare con l'Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, individuando le criticità e le potenzialità del percorso di riutilizzo dei beni. Dall'impegno della Consulta è nata anche la proposta di un regolamento per l'assegnazione dei beni confiscati, regolamento che è in corso di approvazione da parte del Comune di Sarzana. Esso disciplinerà il processo di riutilizzo, favorendo la partecipazione e la trasparenza.
La discussione dell'assemblea si è poi spostata sulle prospettive del riutilizzo dei singoli beni: senza entrare nel merito delle singole destinazioni, la Consulta ritiene fattibile e doveroso un percorso di riutilizzo sociale per alcuni degli immobili sarzanesi, che potrebbero essere assegnati ad associazioni o cooperative attraverso specifici bandi di gara. Ci sono più di due ettari di terreni, in località Paghezzana, che si presterebbero alla gestione diretta e al recupero agricolo da parte di cooperative sociali, oppure un appartamento che può essere affidato a una o più associazioni attraverso un bando di gara pubblico e trasparente, che stimoli progettualità e confronto, anche assecondando le proposte che già stanno nascendo.
La Consulta, in quanto organismo istituzionale, non prende posizione in favore di nessun progetto particolare, ma si limita a indicare la necessità di aprire intorno a questi beni un percorso aperto e plurale.