L'apparenza è perciò quella di un'operazione pubblicitaria, propagandistica, che rischia di alimentare equivoci in un momento delicato per il lavoro: mai come in questo periodo gli investimenti dovrebbero essere oculati, ponderati, condivisi. Ed invece, l'istituzione presieduta dal sen. Lorenzo Forcieri intende dare all'esterno un'immagine che a nostro avviso è artefatta, costruita.
Il caso Spezia non rischia di essere quello di un porto che non ha ancora dimostrato di essere a norma di legge, soprattutto sul piano ambientale? Non è opportuno ottemperare alle numerose prescrizioni formulate dal Ministero dell'Ambiente e dalla Regione Liguria, verificando così la sostenibilità urbana del porto commerciale, anziché procedere come se nessun obbligo fosse stato imposto all'amministrazione del porto?
E che dire dei numerosi ricorsi sollevati di recente contro questa Autorità Portale, evidentemente più interessata agli equilibri interni del proprio Comitato portuale piuttosto che desiderosa di contribuire ad uno sviluppo armonico, anche economico, certo - di tutta la collettività?
Per queste ragioni, in un momento in cui la crisi della politica e delle istituzioni (ovvero delle persone che interpretano ruoli istituzionali) sembra non avere fine, denunciamo fermamente la mistificazione - se non altro di immagine, informativa - operata da chi si trova temporaneamente a rappresentare gli interessi generali e che tali interessi dovrebbe in primo luogo salvaguardare ( e non solo quelli delle singole aziende e/o del mercato globale).