Tale procedura, a detta dell'azienda, è a completamento della precedente, aperta lo scorso anno ad Aprile per 73 lavoratori, che ha già causato il licenziamento di 29 lavoratori.
La scelta di riaprire una nuova procedura di licenziamento collettivo è per il Sindacato inaccettabile e pretestuosa.
Inaccettabile anche perché esiste sempre una responsabilità sociale delle imprese, che sottintende comportamenti etici e morali adeguati a chi fa impresa, soprattutto per chi lavora per un concessionario di una proprietà statale finanziata con i soldi tutti i cittadini.
Pretestuosa perché il nuovo Codice degli Appalti e Concessioni prevede un periodo transitorio per l'adeguamento alle nuove norme di 24 mesi che vedrà i suoi effetti solo dal 2018.
Tali norme, che prevedono la riduzione degli affidamenti diretti alle concessionarie autostradali, il tetto del 20% per l'affido dei lavori in house dei servizi e delle forniture, comporteranno nel tempo la perdita di posti di lavoro, di professionalità e un impoverimento complessivo del settore.
Ciò non toglie che a seguito della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 19.04.2016 le Segreterie Nazionali FENEA UIL FILCA CISL FILLEA CGIL hanno indetto uno sciopero di 8 ore per il 27 Aprile con manifestazioni territoriali per le aziende di tutto il comparto.
La Direzione Aziendale ABC COSTRUZIONI, strumentalmente con la scusa del nuovo Codice degli Appalti, licenzia i lavoratori mascherando così inefficienze e gravi errori gestionali di cui i lavoratori sono solo le vittime. Ci sembra chiaro che ciò che sta accadendo in ABC COSTRUZIONI non è che il preludio a una fase di licenziamenti di massa nel settore che il Sindacato tutto non può accettare.
E' altresì fondamentale, per tutti i lavoratori coinvolti, a partire da ABC COSTRUZIONI che a differenza di altre realtà ha già una procedura con licenziamenti aperta, la convocazione di un tavolo Ministeriale con tutte le parti in causa.