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Oto Melara, Fim, Fiom e Uilm: "Faremo tutto il possibile per salvaguardare l'occupazione e chiediamo un tavolo di confronto con i Ministeri della Difesa e del Lavoro" In evidenza

La mancata acquisizione, a oggi, dei carichi di lavoro, relativi ai blindati VBM della seconda brigata dell'Esercito Italiano e il cambio delle regole di Finmeccanica per l'assegnazione delle attività di outsourcing per le aziende del gruppo (oggi divisioni), mette in profonda crisi il tessuto industriale legato alle produzioni di Oto Melara.


Di fatto, negli anni, per aumentare la competitività dell'azienda molte attività sono state date in affidamento ad aziende del territorio, aziende che avevano la caratteristica di rispondere in maniera completa alle esigenze tecniche e produttive di Oto Melara affiancando quest'ultima nella realizzazione dei prodotti di eccellenza che hanno reso l'azienda apprezzata a livello mondiale per la sua capacità di fornire prodotti efficienti ed in linea con le ultime novità tecnologiche.


Il processo di collaborazione ha permesso di creare sul territorio un alto livello di occupazione e di mantenere snella la struttura interna di Oto Melara. L'effetto finale ha determinato, rispetto al gruppo Finmeccanica, bilanci in attivo e conti dell'azienda in ordine, pur nella consapevolezza della diminuzione della taglia di Oto Melara.

Abbiamo chiamato questo sistema, "filiera breve" che nella sua determinazione più esatta indica la creazione di un apparato produttivo elastico ed efficace, anche in copertura di necessità non ordinarie sulle linee di prodotto.
Modifiche e interventi in tempo reale, possibilità di finalizzare le attività senza sprechi né disservizi, logistica gestita in efficienza e progettazione a kilometro 0 con la verifica immediata della reale funzionalità del prodotto e riduzione dei tempi di consegna. Oggi si vuole modificare il processo di assegnazione delle attività "esterne" di Finmeccanica, senza verificare l'effettiva efficacia con la sola logica dell'assegnazione al minimo ribasso.


Si rischia di compromettere la filiera delle attività e di creare un vuoto occupazionale non recuperabile nella provincia causa il permanere di una crisi profonda del comparto della meccanica.
Si rischia, inoltre, con processi inadeguati e superficiali di minare la capacità di Oto Melara di rispondere adeguatamente alla competizione sui mercati internazionali e interni.


Le segreterie di Fim, Fiom e Uilm della Spezia chiedono pertanto l'attivazione immediata di un tavolo istituzionale che veda la partecipazione del Ministero della Difesa per l'assegnazione delle necessarie commesse e i Ministeri del lavoro e dello sviluppo economico per superare la crisi occupazionale con accordi che modifichino la dove sia possibile la logica di Finmeccanica sulle attività in outsourcing, con protocolli di intesa che vedano nella logica di sviluppo del territorio anche in relazione al polo della difesa la permanenza delle attività sul territorio.
Le segreterie di Fim, Fiom e Uilm della Spezia metteranno in campo ogni azione utile per la salvaguardia delle divisione Difesa di Finmeccanica e dell'occupazione del territorio, interessando le istituzioni cittadine e regionali oltre che i Ministri e le componenti istituzionali della Nostra Provincia e Regione.

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