Le suore furono portate dal compianto don Lorenzo Celsi ed accolte nella struttura che oggi ospita l'ostello di Ameglia, sotto la Chiesa di San Vincenzo, che hanno lasciato alla fine degli anni '70 per una struttura più moderna. Arrivarono come missionarie dell'educazione, portando l'alfabetizzazione in un paese in cui la scuola pubblica non riusciva a coprire le esigenze della popolazione e soprattutto non aveva strutture adeguate. Le suore hanno così educato centinaia di amegliesi per più di un secolo, dapprima da sole, poi affiancate dalla scuola pubblica che dai locali del Castello nel secondo dopoguerra si spostò nell'attuale sede comunale e oggi trova la sua collocazione a Cafaggio. Fino agli anni '80 le suore sono state l'alternativa alla scuola pubblica, offrendo un'educazione rigorosa, cattolica e il tempo pieno, poi il calo demografico e la crisi vocazionale hanno posto l'Istituto davanti a nuove sfide e negli anni 2000 le suore hanno iniziato ad assumere personale per supplire alla mancanza di religiose. Oggi sono una realtà che offre un'offerta didattica di alto profilo, con insegnanti qualificate e giovani, una struttura immersa in un grande parco nella campagna amegliese, dove la piccolissima comunità di religiose coordina l'attività educativa.
La crisi demografica e la crisi economica rischiano di creare però un serio pregiudizio all'attività della scuola dei prossimi anni, la Scuola e l'Asilo che negli anni '80 ospitavano fino a 150 bambini, oggi sono ridotti a meno di 30. La Comunità amegliese da sola non è più in grado di garantire un adeguato numero di bambini all'istituto, basti pensare che nel 2015 sono nati solo 27 bambini di cui alcuni da famiglie di immigrati. Questo porta alla necessità di aprire le iscrizioni anche da fuori Comune, così da consentire alle Suore un adeguato numero di iscritti che possano mantenere la struttura e le insegnanti. L'alto livello dell'offerta didattica non teme confronti, il problema per loro è che sono poco conosciute.
L'Amministrazione Comunale e il Sindaco in prima persona hanno iniziato una battaglia a fianco alle Suore per scongiurare qualunque scelta azzardata che possa compromettere la continuazione di una storia centenaria di amore per la nostra comunità da parte di queste piccole suore apostole dell'educazione. Stiamo battendo tutte le strade per poter mantenere la comunità di religiose ad Ameglia, personalmente, come Sindaco, ho chiesto un incontro alla Madre provinciale a Lugo di Ravenna, dove le suore sono state fondate, e parlerò anche con il Vescovo per capire quali sono i margini di manovra. Personalmente sono a stretto contatto con la Superiora Suor Sebastiana, che è stata la mia maestra delle elementari e alla quale mi lega un affetto particolare, seguo inoltre la situazione assieme al Pievano don Cesare, per garantire una sinergia comune con la Chiesa locale.
La Comunità amegliese e le generazioni di bambini educati dalle suore hanno come priorità il mantenimento di una scuola cattolica di eccellenza che è l'unica offerta didattica di questo tipo tra i comuni della bassa Val di Magra. Inoltre l'Amministrazione ritiene importante oltre che la scuola, il mantenimento della presenza di una comunità religiosa che prega costantemente per la Comunità e con la Comunità, come seme spirituale di speranza.