Auspichiamo invece che questa volta i 600.000 euro arrivino e possano essere concretamente utilizzati per migliorare uno dei siti archeologici più grandi e più importanti del Nord Italia.
Ci preme denunciare, però, la cronica deficitaria carenza di personale, su una dotazione organica già ridotta all'osso, che ha costretto l'amministrazione ad appaltare recentemente il servizio di vigilanza notturno, con conseguente nocumento economico per i lavoratori del museo e per l'amministrazione stessa.
Il ricorso poi ai volontari delle "associazioni culturali", per poter garantire le aperture domenicali, é un altro tassello di una situazione paradossale che va ben oltre i propositi di buon funzionamento da tempo enunciati.
Altra nota dolente è infine la sostituzione dell'impianto di allarme. Da mesi ormai si attende il completamento di un impianto tecnologicamente avanzato, che sostituisca l'esistente, ormai superato ed obsoleto; purtroppo ci risulta che sia in atto una sospensione dei lavori, che comporterà ulteriori lungaggini, non più sopportabili.
Come FP CGIL riteniamo sia necessario, una volta per tutte, attuare un piano per la ristrutturazione del museo, attraverso la predisposizione di un progetto condiviso e finanziato, che coniughi le esigenze dell'utenza, dei lavoratori e dell'amministrazione, in un'ottica di offerta culturale completa e moderna, come si conviene ad un così importante sito museale come quello di Luni.