La vertenza nasce a fine ottobre, periodo in cui I vertici della Fondazione hanno distettato in modo unilaterale il contratto nazionale.
"Nonostante la disponibilità di CGIL, CISL e UIL a ragionare su un rinnovo contrattuale in cui valutare le difficoltà rappresentate dalla Fondazione – scrivono le segreterie provinciali - la stessa si è resa indisponibile a ritirare la disdetta e quindi ad aprire una trattativa credibile. E' palese il danno per gli operatori e per gli utenti liguri che pagano i costi di una vertenza che non hanno generato e che la Fondazione Don Gnocchi sta trasformando in una lotta per ottenere vantaggi economici sulla pelle dei lavoratori."
Concludono i sindacati: "La regione Liguria, nel corso degli anni, ha assegnato risorse che prevedevano un costo del lavoro parametrato sul contratto di riferimento della sanità privata, con livelli retributivi assimilabili a quelli riconosciuti agli operatori di sanità pubblica. Già l'introduzione di orario aggiuntivo gratuito ha apportato un notevole vantaggio all'azienda; ora, la ricerca di un contratto peggiorativo nei confronti dei lavoratori rischia di avviare nel settore una rincorsa verso il basso che gli operatori non possono accettare. Chiediamo al più presto un incontro con l'assessore alla sanità Viale e che la regione faccia sentire la propria voce convincendo la Fondazione a ritirare la disdetta del contratto ed a sedersi al tavolo della trattativa con intenzioni serie."