L'Asl 5 si è impegnata ad assumere gradualmente a proprio carico il servizio ottenendo nel 2015 le deroghe regionali per l'inserimento di sei infermieri e due medici palliativisti da impiegare all'interno della Struttura Semplice Dipartimentale "Cure Palliative", i cui servizi di assistenza domiciliare sono integrati dall'Associazione Gigi Ghirotti.
Lo scorso mese di ottobre è stato sottoscritto il nuovo protocollo d'intesa, il quale prevede che l'Asl erogherà il servizio dal 1 gennaio 2016 attraverso sei infermieri palliativisti, in attesa di inserire entro giugno 2016 anche i due medici per i quali è stata ottenuta la deroga regionale. La Fondazione sosterrà pertanto i costi di due medici dell'Associazione Gigi Ghirotti - sino al completamento dell'equipe interna dell'Asl - e di due infermieri palliativisti sempre della Gigi Ghirotti con l'intento di garantire la funzionalità del servizio 24 ore su 24.
L'impegno della Fondazione per garantire lo standard attuale del servizio, basato sulla reperibilità dei medici e degli infermieri in qualsiasi ora del giorno e della notte, proseguirà attraverso il sostegno all'Associazione Gigi Ghirotti anche in seguito alla completa internalizzazione del servizio da parte dell'Asl.
L'Hospice all'interno del Polo Riabilitativo
Come è noto, nell'ultimo piano dell'edificio realizzato dalla Fondazione alla Spezia in via Fontevivo, adibito a Polo Riabilitativo del Levante Ligure, sono stati ricavati nove locali ad uso Hospice per accogliere altrettanti pazienti terminali e loro congiunti, progettati secondo i più avanzati standard previsti per tale particolare destinazione.
La realizzazione dell'Hospice era prevista sia nel progetto originario approvato dal Comune della Spezia nel febbraio 2010 che nella variante relativa alla trasformazione in Polo Riabilitativo approvata dagli Enti competenti nell'aprile 2013, dopo che era stata validata dall'Asl 5 stessa, al fine del futuro accreditamento dell'intera struttura.
In occasione della presentazione del nuovo Polo Riabilitativo, nel giugno 2014, i vertici della Regione Liguria avevano manifestato disponibilità a valutare la destinazione ad Hospice dei locali dell'ultimo piano e, in seguito, esponenti del mondo della sanità e delle organizzazioni del Terzo Settore hanno elaborato una proposta per l'avvio del servizio che, in fase transitoria, prevedesse l'integrazione di risorse pubbliche e private in modo da non ostacolare la contemporanea attivazione dell'analogo servizio presso l'Ospedale di Sarzana. Il costo annuo di tale servizio è stato stimato in 650/800 mila euro.
Tale proposta è stata valutata favorevolmente dalla Fondazione, la quale, nell'ambito dei propri programmi 2015 aveva previsto che, a seguito dell'assunzione integrale da parte dell'Asl 5 del servizio cure palliative domiciliari per malati oncologici terminali, le risorse liberate potessero essere destinate alla creazione di nuove forme di servizi aventi ad oggetto patologie di particolare complessità ed impatto sociale.
Tuttavia, con nota del 4 dicembre 2014 l'Asl 5 ha comunicato che la programmazione regionale prevedeva l'attivazione dell'Hospice solo presso l'Ospedale San Bartolomeo di Sarzana e che la Regione Liguria e la Fondazione Don Gnocchi stavano valutando l'utilizzo dell'ultimo piano della struttura di via Fontevivo allo scopo di recuperare la mobilità passiva delle altre Asl Liguri.
Tale circostanza è stata portata a conoscenza del Presidente della Conferenza dei Sindaci con lettera del 12 dicembre 2014 confidando che la presa di posizione delle Amministrazioni Comunali sollecitasse la Regione a rivedere la proprie previsioni programmatiche.
Le posizioni sovraesposte, infine, sono state illustrate alla IV Commissione Consiliare del Comune della Spezia a luglio 2015.
Nel Documento di programmazione 2016 la Fondazione, ha valutato l'eventuale stanziamento di un importo annuo non superiore a 250 mila euro per l'avvio, in forma sperimentale, del servizio di Hospice all'interno del Polo Riabilitativo alle seguenti condizioni:
- sia preventivamente approvata dalle competenti Amministrazioni regionali e locali l'attivazione, in via sperimentale, per tre anni di tale servizio con integrazione di risorse pubbliche e private e garanzie che, al termine del triennio, il servizio sia esclusivamente sostenuto da risorse pubbliche;
- sia definitivamente confermato che il servizio di cure palliative domiciliari viene assunto interamente a carico dell'Asl 5.