Un interessante convegno ha fatto il punto della situazione, sottolineando la necessità di una medicina integrata.
Contro il cancro medicina ufficiale e alternativa devono procedere insieme. È questo il messaggio per molti aspetti innovativo uscito con chiarezza dall’interessante conferenza organizzata mercoledì 26 aprile nella sala multimediale di TLS. Lodevole iniziativa dell’Onlus “Crescere il domani” presieduta dall’ammiraglio Giuseppe Celeste, con un unico difetto: ciascuno degli argomenti trattati avrebbe meritato una conferenza a sé per l'estremo interesse e attualità. Alla Spezia sono circa 500 i malati oncologici in cura, quasi 3.000 i pazienti sottoposti ai controlli periodici dopo diagnosi tumorali. Invece i relatori hanno dovuto rispettare i tempi ristretti imposti con il consueto garbo dal moderatore Fausto Rossi.
In ogni caso, dopo l’introduzione del dottor Salvatore Barbagallo, presidente dell’Ordine dei Medici, il dottor Franco Vaira, responsabile di Oncologia a Sarzana, ha ripercorso la storia delle medicine alternative in oncologia, senza tralasciare i punti di caduta e le false illusioni scatenate negli anni da protocolli fuori da ogni schema; dopo è toccato al dottor Antonio Bersezio illustrare i benefici della medicina tradizionale, dell’omeopatia e della fitoterapia, soprattutto nella mitigazione degli effetti collaterali causati dalla chemioterapia.
A seguire, il dottor Alberto Fiorito, docente dell’università di Modena, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di sane abitudini di vita e alimentari nella prevenzione e cura del cancro, riportando i dati allarmanti sulla crescita del diabete nei bambini: più 53%. Tra le cause dell’obesità precoce bevande gassate, patatine e merendine. Malgrado l’Oms abbia raccomandato da tempo di limitare il consumo delle carni rosse ed eliminare quelle trasformate, in tavola continuano ad arrivare cibi potenzialmente cancerogeni.
Da parte sua il dottor Carlo Aschele, direttore della Struttura complessa di Oncologia spezzina, ripercorrendo l’excursus storico della medicina oncologica tradizionale, che persegue gli obiettivi della guarigione, della cronicizzazione o del controllo dei sintomi, ha ribadito l’importanza delle terapie mirate e personalizzate, nuove frontiere dell’oncologia, del “Lazarus response” e dell’Immunoterapia, vera rivoluzione nella lotta al male del secolo: dopo che la scienza ha scoperto che alcuni tipi di tumori riescono di fatto a “bloccare” le cellule immunitarie che le contrastano, l’Immunoterapia si propone di riuscire a sbloccare queste cellule inibite perché possano ricominciare a svolgere la loro azione di contrasto alla malattia.
Ha chiuso la conferenza il dottor Fabrizio Torracca, illustrando la storia e i risultati ottenuti dall’agopuntura, antichissima tecnica curativa cinese, importata in Europa nel ‘600, in grado di riattivare le energie vitali nell’organismo umano.
In conclusione il dottor Vaira ha ribadito che oggi come oggi non esiste una medicina alternativa ma una medicina integrata, anche se fino ad oggi ignorata. “La medicina basata sulle prove ha spostato l’obiettivo dal malato alla malattia – ha osservato - con una progressiva perdita della capacità di comunicare, di ascoltare che va assolutamente recuperata per migliorare la qualità del rapporto con il malato”.