Naturalmente, il problema diventa insormontabile sia per il malato che peril personale sanitario, che per meglio poter assistere la persona ha -per prima cosa- il bisogno di capire, anche attraverso la comunicazione parlata, i segni, i sintomi, le sensazioni: ma purtroppo, in molte di queste patologia il tratto della ''comunicazione interrotta'' è una caratteristica costante, comunque, anche al di fuori dell'ambiente sanitario. La Fondazione bambini e Autismo di Pordenone ha prodotto e testato direttamente (con la propria equipe di ricerca) il funzionamento di una nuova App, creata per gli iPad; il suo nome è Vi.Co. Hospital (VIsual COmmunication). Si tratta di una sorta di interfaccia di comunicazione comunicativa tra persone con autismo (e patologie assimilabili) e tutto il personale che si rapporta con essi: medici,infermieri,operatori terapeutici, educatori; ma naturalmente aiuta anche nel 'dialogo' con familiari e caregiver (chi collabora all'assistenza). In un contesto sanitario potrà, ad esempio, favorire l'espletamento di esami clinici in un assetto collaborativo. L'applicazione offre la scelta, a seconda del livello di comprensione, fraun codice basato su icone, o foto, o video, per ''spiegare'' alla persona con difficoltà come avvengono le visite, e gli esami medici. Il programma prevede anche una specie di ''premio progressivo'' perl'utente, che viene così invogliato a seguire le indicazioni e a restarenel percorso, per giungere all'obiettivo (poter fare una visita medica,fare gli esami del sangue, e ciò che è necessario per raggiungere unadiagnosi, e così intervenire)... A parere dello scrivente Collegio IPASVI spezzino questa applicazione rappresenta un grande, potenziale aiuto per poter raggiungere quello che a volte è veramente una sorta di 'mondo riservato' nel quale vive, per la patologia che lo caratterizza, l'individuo autistico. E' perciò importante parlarne, per poter conoscere, ed eventualmente approfondirne, i contenuti pratici. (21 settembre)