La cancellazione dai ruoli del naviglio militare dei cacciamine Lerici e Sapri rappresenta sia il continuo ridimensionamento delle navi della Marina Militare, a causa dell'invecchiamento della Squadra Navale, sia l'avvio delle azioni di rimodulazione della Forza Navale che, nell'ottica della riorganizzazione dello strumento marittimo, riduce il numero dei cacciamine da 12 a 10 per svolgere le operazioni di contromisure mine lungo le rotte di accesso ai porti d'interesse e nel concorrere alla tutela dei siti archeologici sottomarini.
I due cacciamine, progettati negli anni '80 a seguito della Legge Navale e consegnate alla Marina Militare nel 1985, hanno rappresentato in quegli anni la realizzazione di un progetto innovativo e di successo nell' ambito della costruzione navale.
L'ottima riuscita della classe "Lerici", infatti, ha portato non solo la Marina Militare a commissionare ai Cantieri INTERMARINE una "II^ serie" di cacciamine, ma grazie ai risultati ottenuti nel corso dell'impiego effettivo in mare, sia in campo operativo che tecnico, ha indotto le altre Marine, tra le quali quelle di Stati Uniti, Malesia e Nigeria, Australia, Tailandia, Finlandia ed Algeria ad acquistare diverse unità per le proprie esigenze.
Le Bandiera di combattimento delle unità navali saranno consegnate al Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, per poi essere conservate a Roma all'interno dell'Altare della Patria nel Sacrario delle bandiere delle Forze Armate. (21 settembre)