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Cemento, rifiuti e tanto altro: Liguria maglia nera del Nord per i crimini ambientali In evidenza

Non è più una novità: la criminalità ambientale continua a primeggiare in Liguria. Anche quest'anno, secondo il censimento del rapporto Ecomafia di Legambiente, risulta infatti la regione più colpita del Nord dall'assalto delle ecomafie con 1.526 infrazioni accertate dalle forze dell'ordine, 1.704 denunce, 8 arresti e 217 sequestri effettuati. Numeri che piazzano la regione all'ottavo posto in Italia.

 

Un primato, tra le regioni del nord, che la Liguria si aggiudica anche nel settore rifiuti; mentre per quanto riguarda la classifica provinciale dell'illegalità ambientale il 2014 ha visto entrare Genova nella top ten italiana dell'illegalità ambientale con 716 infrazioni accertate, al decimo posto con il 2,4% sul totale nazionale, e al terzo posto in quella che riguarda il ciclo dei rifiuti, in assoluto la prima del Nord per illegalità, seguita dalle province di Roma (255) e Foggia (184).

Se il 2014, però, si è chiuso con un bilancio davvero pesante, oggi ci troviamo di fronte ad uno spartiacque, l'anno in cui le ecomafie e l'ecocriminalità cominceranno ad essere contrastati con gli strumenti repressivi adeguati, grazie all'approvazione – dopo 21 anni di battaglie – della legge n. 68 del 22 maggio scorso che ha introdotto i delitti contro l'ambiente nel Codice Penale.

Numeri e storie di corrotti, clan e inquinatori, saranno illustrate oggi, 10 agosto, a bordo della Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, in programma alle ore 18 al porto Mirabello di La Spezia, nel corso dell'incontro che vedrà la partecipazione di: Andrea Orlando, ministro della Giustizia; Rossella Muroni, direttrice Legambiente; Stefano Busi, referente regionale Libera Liguria; Santo Grammatico, presidente Legambiente Liguria e Stefano Sarti, vice presidente Legambiente Liguria.

"L'ecomafia continua a mordere il paese e a ucciderne la bellezza. Un fenomeno che da tempo non riguarda soltanto le regioni a tradizionale presenza mafiosa, ma si è insinuato pericolosamente e in maniera devastante nelle ricche e industrializzate regioni del Nord – dichiara la direttrice nazionale di Legambiente Rossella Muroni -. Da più di vent'anni denunciamo con il nostro rapporto quest'assalto, ma finalmente da quest'anno possiamo anche raccontare della legge che introduce nel codice penale uno specifico Titolo dedicato ai delitti contro l'ambiente, che punisce chi vuole fare profitti a danno della salute collettiva e degli ecosistemi. Uno strumento fondamentale per combattere anche quella zona grigia, dove impera la corruzione che è diventata il principale nemico dell'ambiente a causa delle troppe amministrazioni colluse, degli appalti pilotati, degli amministratori disonesti e della gestione delle emergenze che consentono di aggirare regole e appalti trasparenti. Occorre però anche un complessivo cambio di passo, verso un paradigma economico più giusto e in grado di sollecitare nuova fiducia, partecipazione e trasparenza, perché non ci si rassegni a pensare al malaffare come a un male senza rimedi".

La Liguria, come detto, è la regione del Nord con più reati nel settore rifiuti con 414 infrazioni 5,7% a livello nazionale 410 denunce 8 arresti e 77 sequestri. Altro dato abbastanza eclatante è il terzo posto che quest'anno si conquista sempre la provincia di Genova con 289 infrazioni, in assoluto la prima del Nord per illegalità nel ciclo dei rifiuti (lo scorso anno erano 72). A seguire nella classifica dell'illegalità nel ciclo dei rifiuti in Liguria, suddivisa per province, si conferma La Spezia le cui infrazioni accertate negli ultimi tre anni sono passate da 17 nel 2012 alle 61 nel 2013 fino alle 70 del 2014, con 70 denunce e 26 sequestri. Al terzo posto sale la provincia di Imperia con 29 infrazioni, 36 denunce e 4 sequestri (lo scorso anno erano 27 infrazioni, 27 denunce e 6 sequestri). Infine la provincia di Savona dove le infrazioni sono state 26 (rispetto alle 36 dello scorso anno), le denunce 27 e 7 i sequestri.

Nel rapporto si ricorda inoltre che a Genova, a fine 2014, i carabinieri del Noe hanno chiuso l'indagine "Albatros" con l'arresto di sette persone, tra cui tre dirigenti dell'Azienda municipalizzata che gestisce i rifiuti e due imprenditori considerati dalla Direzione investigativa antimafia vicini alla 'ndrangheta, cosca Mammoliti di Oppido Mamertina. Secondo l'accusa della Dda genoana, i dirigenti della municipalizzata avrebbero concesso appalti agli imprenditori in cambio di notti con escort e cene in locali di lusso.

Così come non si ferma l'assalto del cemento illegale: la Liguria sale al sesto posto in Italia con 414 reati accertati (il 5,7% a livello nazionale) 410 persone denunciate, 8 arrestate e 77 sequestri effettuati. Per quanto riguarda i dati su base provinciale, Imperia torna a prevalere negli affari illeciti con 90 infrazioni accertate 194 denunce e 2 sequestri (lo scorso anno erano 71 le infrazioni e 151 le denunce, mentre nel 2012 erano stati 109 i reati accertati e 168 le denunce). A seguire la provincia di Genova dove gli illeciti verificati scendono da 85 a 65 mentre salgono le persone denunciate da 120 a 130, con 35 sequestri eseguiti. Savona resta terza in classifica con 43 infrazioni rilevate, 72 denunce e 2 sequestri (lo scorso anno erano 56 i reati scovati e 87 le persone denunciate, con dati in diminuzione rispetto al 2012 quando vennero accertati 79 reati, denunciate 118 persone e effettuati 12 sequestri). Infine c'è la la provincia della Spezia dove le infrazioni accertate scendono da 43 a 18 rispetto all'anno precedente, così come passano da 44 a 21 le persone denunciate e aumentano i sequestri da 4 a 9.

"In una regione in piena emergenza rifiuti, dove gli appalti, soprattutto per le opere contro il rischio idrogeologico come la movimentazione terra, fanno gola a molti, preoccupa non poco la continua ascesa delle ecomafie in Liguria – commenta Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria –. Le inchieste delle forze dell'ordine confermano l'affermazione del malaffare anche in quell'area grigia, formata da funzionari e amministratori pubblici e privati che lasciano prevalere, a discapito dell'interesse pubblico, della salute dei cittadini e della legalità, i loro e quelli dei clan. Si conferma una forte attrazione per gli affari nel ciclo dei rifiuti e in quello del cemento, facendo primeggiare la Liguria nelle regioni del Nord. Da contraltare c'è, invece, da sottolineare il continuo lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura e come in questi anni si sia creato un movimento di opinione e di sensibilizzazione, formato da présidi sul territorio e da molte associazioni in rete grazie a Libera che intervengono nelle scuole e sono attive per informare e promuovere la cultura antimafia e della legalità".

Negli ultimi quattro anni e mezzo (cioè dal 2010) Legambiente ha censito alcune delle principali inchieste ecocriminali rese possibili grazie al ruolo cruciale svolto dalla corruzione, contandone ben 233, concluse con l'arresto di 2.529 persone e la denuncia di 2.016, grazie al contributo di sessantaquattro procure di diciotto regioni. In questo censimento la Liguria si piazza al secondo posto al Nord, dietro la Lombardia, con 11 inchieste aperte (il 4,7% sul totale nazionale), 38 arresti eseguiti, 60 persone denunciate e 6 sequestri effettuati.

In crescita anche i reati legati alla fauna: la Liguria è al sesto posto in Italia (ancora prima nel Nord) con 551 infrazioni accertate (il 7% a livello nazionale) con 528 denunce e 67 sequestri effettuati.

Sale il numero degli incendi dolosi e colposi accertati, una piaga che colpisce tutt l'Italia con un danno ambientale stimato dalle forze dell'ordine e pagato dalla collettività supera i 10 milioni di euro, mentre il mero costo per lo spegnimento ammonta a 4,4 milioni. Costi troppo alti, non solo in termini economici. Anche in questo settore la regione Liguria primeggia al Nord con 123 infrazioni accertate (il 4,1% a livello nazional), 22 denunce e 1 sequestro.

Sono stati 51, infine, nel 2014 i furti d'opere d'arte accertati dalle forze dell'ordine in aree tutelate da vincoli paesaggistici, aree archeologiche, musei, biblioteche, archivi, mercati, fiere e altri luoghi a rischio. (10 agosto)

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