Il nuovo profilo è stato inserito nel repertorio ligure delle figure professionali e sono state disciplinate le modalità e i contenuti minimi del corso di formazione necessario per conseguire l'attestato di qualifica regionale e potersi iscrivere all'elenco nazionale dei tecnici del restauro di beni culturali del ministero. Il tecnico del restauro di beni culturali è la figura professionale che collabora con il restauratore anche se può operare con autonomia e compiere interventi su specifiche tipologie di beni per i quali deve possedere competenze, conoscenze e abilità declinate appositamente. Il provvedimento approvato recepisce sostanzialmente l' accordo tra il Ministero dei beni e le attività culturali, il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della ricerca, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per la definizione dello standard professionale e formativo del tecnico del restauro di beni culturali, approvato in Conferenza delle Regioni. Possono accedere al percorso di formazione diplomati di scuola secondaria superiore o persone in possesso di una qualifica almeno triennale anche del sistema di Istruzione e formazione professionale. E' prevista una durata complessiva minima di 2700 ore, articolate in tre anni. Di queste almeno il 60% va destinato ad attività pratiche quali laboratorio,cantiere- scuola o altro e una percentuale non inferiore al 60% delle attività tecnico didattiche deve essere svolta su manufatti qualificabili come beni culturali. I corsi potranno essere realizzati da organismi formativi accreditati ed autorizzati in possesso dei requisiti per le dotazioni dei laboratori di restauro, e da docenti per le discipline tecniche del restauro. "Non possiamo che esprimere grande soddisfazione per questa nuova figura professionale – spiegano gli assessori Rossetti e Berlangieri- che esprime la volontà congiunta di rinforzare settori come il recupero di opere d'arte, attraverso una sempre maggiore attenzione alla diversificazione e qualificazione della formazione".