Pregevole il lavoro del personale della Guardia Costiera nell'ambito delle attività di sorveglianza e controllo ma l'avvicendarsi di queste azioni illecite in aree soggette a protezione totale è segno di una totale mancanza di rispetto nei confronti degli ecosistemi marini.
Un comportamento che assume contorni di maggiore gravità alla luce del decreto rotte firmato dal ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare Corrado Clini e dal ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, proprio contro gli inchini delle navi che si avvicinano alle coste italiane.
Il decreto nasce infatti per garantire la sicurezza delle aree protette e delle zone che hanno un alto valore paesaggistico, lanciando al contempo un messaggio importante: le esigenze del turismo non possono andare contro la salvaguardia dell'ambiente.
Tra i compiti statutari di un ente di protezione ambientale vi è anche quello di sensibilizzare al rispetto della natura e delle sue risorse, spesso in grave pericolo. L'obiettivo che si pone dunque l'AMP Cinque Terre è, da un lato, impedire con fermezza tutti quei comportamenti che possono arrecare danno al mare e ai suoi abitanti e, dall'altro, far crescere nei cittadini la consapevolezza di un senso di responsabilità condiviso nei confronti di questo bene prezioso da tutelare e da custodire per le generazioni future.