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Dissesto idrogeologico, 13.6% dello spezzino ad alto rischio. Le proposte dell'ANCE In evidenza

Passare dalla logica dell'emergenza a quella del fare. Questo lo spirito del focus dedicato al rischio idrogeologico, organizzato da Ance La Spezia, tenutosi mercoledì pomeriggio presso la sala Pozzoli nella sede della Confindustria spezzina.

L'associazione dei costruttori edili ha chiamato a discutere, e, soprattutto, a individuare proposte e percorsi, operatori e rappresentanti delle istituzioni su un tema fondamentale per la sicurezza di persone, insediamenti e attività produttive della provincia, ipotizzando altresì un nuovo sviluppo economico basato sulla cura e la valorizzazione del territorio. Al centro dell'incontro, la presentazione del report sul rischio idrogeologico nella provincia spezzina, a cura di Ance e di Cresme Ricerche. Uno studio che ha prodotto una vera e propria mappa del rischio, dalla quale è facile intuire come la risoluzione del sia d'importanza strategica e non più rimandabile. Nello spezzino la superficie a elevato rischio idrogeologico ammonta a 120 kmq, pari al 13.6% del territorio provinciale. La zona rossa tocca, tra esposizione al pericolo frane o al rischio alluvioni, tocca tutti i 32 comuni. La ricerca di Ance e Cresme, oltre a declinare i dati in modo capillare, compresi gli strumenti di intervento e i principali eventi di dissesto, pone l'accento sul tema dei finanziamenti. Il fabbisogno per sanare il dissesto idrogeologico regionale ammonta a circa 1.5 miliardi di euro. In Liguria tra 2006 e 2012 sono stati stanziati 116 milioni di euro, attraverso la Regione, per interventi strutturali nel settore della difesa del suolo. Risorse inadeguate ai fabbisogni del territorio. Il quadro critico che è emerso da questo studio ha fatto scattare il campanello di allarme e le conseguenti proposte di Ance La Spezia. Il suo Presidente, Pier Francesco Agnese, nella sua relazione introduttiva ha messo nero su bianco le proposte dell'associazione: sottoscrivere un "patto" per l'individuazione di azioni concrete finalizzate alla prevenzione e alla manutenzione del territorio fra l'associazioni di ambientalisti, gli ordini professionali e l'associazione dei costruttori; predisporre un elenco di progetti e richieste da presentare al Governo; concordare percorsi giuridico-amministrativi tali da porre i liberi professionisti e/o l'associazione di categoria nella possibilità di collaborare con le amministrazioni comunali per la predisposizione dei progetti necessari per l'attivazione di finanziamenti nazionali e/o comunitari; incentivare la realizzazione di opere pubbliche tramite il proget-financing; creare una cabina  di regia sul territorio provinciale che supporti le amministrazioni locali nella ricerca di finanziamenti comunitari; intraprendere un serio e approfondito processo di sburocratizzazione delle procedure autorizzative. Agli ordini e alle associazione ambientali la proposta di creare un gruppo di lavoro ristretto che dialoghi in modo unitario con la Regione. Dopo la relazione di Agnese, i lavori sono proseguiti con la proiezione del docufilm "Dissesto Italia: viaggio nel Paese che crolla", la testimonianza di Maurizio Bocchia, responsabile della Protezione Civile provinciale della Spezia e la presentazione del Focus da parte di Lorenzo Bellicini, direttore Cresme. A seguire, la tavola rotonda moderata da Michele Parodi, direttore Ance Liguria, con la partecipazione di Raffaella Paita, assessore regionale alle infrastrutture, Marino Fiasella, commissario straordinario provincia della Spezia, Andrea Costa, Sindaco di Beverino, Massimiliano Alì, presidente ordine degli architetti della Spezia, Paolo Caruana, presidente ordine degli ingegneri della Spezia, Fabrizio Costa, presidente collegio dei geometri della Spezia, Carlo Malgarotto, presidente regionale ordine dei geologi e Stefano Sarti, vice presidente regionale Legambiente.

 

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Confindustria La Spezia

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Telefono: (+39) 0187.725.1 , Fax: 0187.725.240.


orari di apertura: dal lunedì al venerdì8,30-13,00 e 14,30-18,00

www.confindustriasp.it/

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