Un 2014 per cambiare il fare e pensare che porti benefici duraturi per tutto il settore. Non è stato un anno facile il 2013 per l'edilizia che, per il sesto anno consecutivo, fa registrare solo indicatori negativi, dal 29% in meno di investimenti, al dimezzamento delle compravendite e del credito concesso, per non parlare degli occupati che registrano solo nel settore artigiano un – 7,1 ovvero ben 125 mila dipendenti in meno, così come abbiamo un – 4,3 % di imprese artigiane.
Una crisi profonda che non risparmia nessuno appartenente alla filiera, da chi opera nel settore del legno a quello del cemento e nessuna area del Paese, compresa la provincia della Spezia . Le previsioni del 2014 non fanno presagire nulla di buono ma a nulla varrebbe restare immobili e limitarsi a recriminare, per cui è nostra intenzione fare la nostra parte nella riorganizzazione che solo in maniera miope può essere definita "di settore". Parlare di edilizia significa, parlare di cultura, modi di vita, case sì ma anche spazi comuni, urbanizzazione sì ma anche ambiente circostante: proprio da questi concetti basilari è necessario partire. E' sicuramente arrivato il momento di ripensare a quanto, cosa e come costruire e noi proponiamo di farlo partendo dall'esistente: abbiamo un patrimonio edilizio immenso, molto spesso di pregio se non addirittura storico, un patrimonio che se non si interviene adeguatamente rischia di diventare, se già così non è, obsoleto. Ma non stiamo parlando solo di semplice restyling o, per rimanere nel gergo, di semplice "rifacimento della facciata", ma di modifiche sostanziali, che puntino ad un vivere confortevole che incida su un più consapevole utilizzo dei materiali e al risparmio energetico, a partire dalla coibentazione, agli infissi, alla vera e propria produzione di energia alternativa. Certo in tal senso non possiamo che plaudire alla proroga degli ecobonus per le ristrutturazioni ma siamo altrettanto consci che nessuno o pochissimo beneficio si produrrà se pensiamo che questa modalità di costruire sia solo un escamotage come un altro per traghettare il periodo nero.. La crisi che attraversiamo è senza ritorno, impone un cambio di fare e pensare che vada al di là dei proclami; significa mettersi in gioco e noi artigiani, come sempre, proprio per il nostro legame a doppio filo con l'ambiente in cui operiamo, non possiamo che essere i primi a farlo.
Per questo il 2014 sarà per CNA Costruzioni della Spezia un anno di incontri, confronti, formazione degli imprenditori e dei lavoratori su questi temi: un compito che ci assumiamo volentieri e in cui è nostra intenzione coinvolgere tutta la filiera di imprese legate all'edilizia perché siamo convinti che porterà i suoi frutti duraturi sul settore sicuramente ma anche sull'intera collettività.