Al momento, come riporta il bollettino previsionale dell'ARPAL, le attuali condizioni meteo climatiche e marine delle acque dell'Area Marina Protetta delle Cinque Terre, non sarebbero favorevoli allo sviluppo e al rilascio della tossina (dai campionamenti la presenza dell'alga è inferiore a 10.000 cell/l e questo non comporta l'adozione di alcuna misura di prevenzione). Ostreopsis ovata vive nei primi metri vicini alla riva, in acque poco profonde, ancorata alle macroalghe che popolano comunemente le scogliere; non si trova su sabbia e su fondali che degradano rapidamente.
L'Ostreopsis ovata è invisibile ad occhio nudo: le sue dimensioni variano fra i 27 e i 35 micrometri in larghezza e fra i 47 e i 55 micrometri in lunghezza.
In condizioni persistenti di alte temperature, elevato irraggiamento solare e scarso moto ondoso o riciclo delle acque, si può verificare la cosiddetta fioritura (o bloom) algale.
La fioritura è un fenomeno naturale durante il quale ogni cellula raddoppia, aumentando esponenzialmente in breve tempo. Durante la fioritura Ostreopsis risulta "visibile" anche ad occhio nudo, perché le cellule, riproducendosi, si accumulano sul fondo a formare ammassi filamentosi di colore marrone-ruggine. Raggiunto il culmine della fioritura, il numero di cellule cala repentinamente. In questa fase può, in alcune occasioni molto particolari e tuttora allo studio di diversi gruppi di ricerca internazionali, rilasciare una tossina, oggigiorno identificata come ovatossina (parente della palitossina, ma molto meno pericolosa per la salute umana).
La fioritura è una condizione necessaria ma non sufficiente per il rilascio della ovatossina: ci sono stati episodi di tossicità con poche migliaia di cellule/litro, mentre altre fioriture con milioni di cellule/litro sono risultate innocue.
Gli effetti prodotti sull'uomo, causati dall'inalazione dell'aerosol marino, sono temporanei e rapidamente reversibili, e riguardano le prime vie respiratorie; solo talvolta si sono registrati stati febbrili.