"Contro il Novara abbiamo giocato le terza gara in sette giorni ed in effetti la fatica si è un po' fatta sentire, da una parte e dall'altra. Dal nostro canto abbiamo affrontato tre gare impegnative e nel finale di gara abbiamo dato segni di affaticamento, ma anche rischiato di andare a segno. Abbiamo dimostrato di saper tenere il campo con intelligenza e credo che i punti raccolti siano un bottino prezioso. Al momento io e Appelt formiamo la coppia di centrocampo, ma è chiaro che in questa squadra ci sono diversi giocatori importanti che, con caratteristiche diverse, torneranno utili, a secondo del momento, dello stato di forma, del tipo di partita, ma sono scelte che stanno al mister. Da parte nostra l'imperativo è quello di farci trovare pronti. Si cerca sempre di interpretare il ruolo secondo le indicazioni del mister che ci chiede equilibrio, di alternarci nella protezione della difesa e nell'appoggio agli attaccanti. Differenza di rendimento tra gare interne ed esterne? Credo che sia significativo il fatto che abbiamo vinto la partita contro il Palermo, squadra venuta al 'Picco' giocandosela apertamente; per il resto abbiamo trovato per lo più squadra chiuse e pronte alle ripartenze; se vogliamo un po' quello che può portare vantaggi ad una squadra che gioca in esterna ed anche noi abbiamo potuto beneficiare di questo aspetto. Se vogliamo anche il terreno di gioco in sintetico, in alcune situazioni, non favorisce le caratteristiche di alcuni nostri giocatori; tra il campo asciutto del primo tempo e quello veloce e bagnato del secondo, di certo la ripresa è stata più congeniale ad alcune giocate; ci vuole tempo ed abitudine. Gli infortuni legati al terreno di gioco? Non sono del tutto convinto di questo; ad esempio io, e faccio i dovuti scongiuri, non ha risentito ne lo scorso anno ne in questo fino ad ora; o il Padova, pur allenandosi sull'erba, ha una situazione difficile dal punto di vista infortuni. Quello che si può dire con certezza è che il campionato di Serie B è davvero duro, estenuante. Noi faremo di necessità virtù, come fatto fino ad ora sperando di continuare a raccogliere i frutti del nostro lavoro. E se Ebagua ha al momento poche alternative, non ci resta che guardare il lato positivo: sta facendo fiato e mettendo minuti nelle gambe per presentarsi al meglio quando potrà essere affiancato ad un altro attaccante. Sotto il punto di vista squadra, questo gruppo sta dimostrando di crescere a livello di intesa; c'è più sintonia in squadra e non nascondo che ci divertiamo di più giocando; migliorano gli automatismi, la conoscenza reciproca di un gruppo fondamentalmente nuovo. La compattezza difensiva è la prima risposta a questo; se prima ognuno seguiva la sua idea di calcio, ora stiamo lavorando sulla creazione di una identità di squadra, siamo attenti e compatti nella chiusura degli spazi, concediamo davvero poco. Quando si forza una giocata, ci si espone ad una ripartenza, mentre la nostra priorità è quella di non concedere agli avversari, poi migliorerà anche la pericolosità offensiva. La fascia da capitano? Sono indubbiamente orgoglioso di indossare questa fascia, ma il capitano è Marco Sansovini; senza poi dimenticare che in questo gruppo ci sono tanti giocatori di grande personalità che fanno sentire la loro esperienza, diciamo ci sono molti capitani in campo. Il rapporto con gli arbitri? Se c'è rispetto nei loro confronti, magari ti perdonano anche qualche comportamento sopra le righe in alcuni momenti; ho trovato sempre direttori di gara disponibili al confronto".