Il self check-in è illegale e non potrà più essere effettuato per entrare negli alloggi turistici. Una disposizione che potrebbe mettere definitivamente al bando le contestate key box spesso utilizzate dai gestori di affitti brevi per permettere agli ospiti di accedere autonomamente all'alloggio, senza incontrarsi fisicamente. A ribadirlo è stata il 18 novembre una circolare del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell'Interno inviata a tutte le prefetture d'Italia.
"Non si fa altro che ribadire una norma che esiste da sempre. La legge prevede infatti l'identificazione dell'ospite al momento dell'arrivo. Tuttavia ritengo si tratti di una normativa superata rispetto ai tempi moderni – ha spiegato Riccardo Vernazzani, presidente del settore extralberghiero per Confcommercio Imprese per l'Italia La Spezia - Il cosiddetto "self check in" non è legale, ma vietarlo completamente è anacronistico e in controtendenza anche rispetto agli altri paesi europei. Personalmente ritengo che questa pratica possa essere utile in situazioni eccezionali, come nel caso di ritardi di aerei o arrivi notturni".
Sul tema interviene anche Enrico Ghironi, in qualità di membro di giunta di Confcommercio La Spezia con delega al turismo: "Con l'avvento dei sistemi informatici, i check-in online sono ormai una pratica consolidata e utilizzata anche da alcune catene alberghiere. Tuttavia, questo approccio non contribuisce a modernizzare il settore turistico, se non viene implementato in modo adeguato. Ritengo infatti sia fondamentale accogliere l'ospite, spiegare come funziona la struttura. L'utilizzo indiscriminato di questi sistemi automatici va contro questi principi, ma l'obbligo di accogliere personalmente gli ospiti dovrebbe essere morale più che normativo. Offrire un'esperienza di accoglienza adeguata costituisce un valore aggiunto per le strutture ricettive e per tutto il territorio. Tuttavia ritengo che il sistema attuale non sia il migliore per bilanciare accoglienza e sicurezza. Un'apertura rispetto alla norma in essere è necessaria: la possibilità per esempio di usare lo strumento di self check solo nelle ora notturne può essere un'idea su cui riflettere".
La proposta è quindi quella di rivedere la normativa al fine di consentire l'utilizzo di questa pratica, già sdoganata all'estero, in situazioni specifiche e regolamentate, rendendo comunque necessario verificare che le persone che soggiornino siano effettivamente quelle dichiarate.
Secondo Ghironi e Vernazzani il problema è un altro: "Aprire oggi un appartamento ammobiliato a uso turistico in Italia è molto semplice e questo ha portato a un abuso del sistema, con molte persone che operano in modo non professionale e aggirando una norma decisamente troppo blanda. Ecco perché riteniamo che il problema legato alla sicurezza non si risolva tanto continuando a vietare il chek in fai da te quanto volgendo una maggiore attenzione verso la regolamentazione del settore degli aaut", concludono.