Ieri, 5 dicembre, presso la sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre, si è tenuta una cerimonia molto speciale. E' stato infatti consegnato il certificato di "Manutentore" a 18 operatori che collaborano con il Parco e che hanno visto riconosciuta ufficialmente da Regione Liguria la loro professionalità. Il Sistema Regionale delle professioni, dopo un percorso di formazione e validazione delle esperienze pregresse, ha infatti validato le competenze specifiche dei 18 manutentori per l’inserimento nel Repertorio delle Professioni. Si tratta della nuova figura di "Operatore alla difesa e manutenzione del territorio e delle risorse ambientali", molto ricercata e fortemente voluta dal Parco Nazionale delle Cinque Terre per garantire la percorribilità della rete escursionistica e la salvaguardia dei suoi elementi di valore, come le sistemazioni idraulico agrarie.
I 18 manutentori, oggi attivi nella squadra del Parco, hanno seguito un corso di formazione, risultato della collaborazione tra Parco, Alfa Liguria, e l'agenzia formativa Isforcoop. Un percorso iniziato nel 2019, che ha visto il Parco esprimere un'esigenza, Alfa Liguria collaborare nella definizione dei descrittori della figura professionale e Isforcoop organizzare il percorso formativo, strutturato su due moduli da 32 ore di attività didattica, suddivisa tra parte teorica e pratica. Il corso di formazione è stato sviluppato nell'ambito delle azioni del Progetto Stonewallsforlife (LIFE18CCA/IT/001145) con il fine di favorire le conoscenze delle tecniche costruttive delle opere in pietra a secco. Isforcoop ha avuto anche il compito di verificare l’idoneità dei candidati corsisti per l’inserimento nell’albo professionale.
L’iniziativa, oltre a formare i partecipanti sugli aspetti tecnici, le modalità esecutive degli interventi e l’uso delle attrezzature, ha avuto lo scopo di incrementare le conoscenze della realtà territoriale e delle iniziative intraprese dal Parco, con particolare attenzione alla fruibilità dell’area e della mitigazione del rischio idrogeologico, anche in relazione all’adattamento al cambiamento climatico, al fine di meglio evidenziare come la sentieristica sia uno degli elementi identitari delle Cinque Terre.
La figura professionale ha preso vita grazie agli antichi saperi tramandati di generazione in generazione dal “contadino ingegnere tuttofare”, professione che comunque, seguendo la tradizione, continua a innovarsi grazie alle tecniche e tecnologie oggi disponibili.
Si tratta di un vero e proprio Green job, la cui attività principale è quella della manutenzione degli elementi fondamentali del paesaggio agrario e forestale dei terrazzamenti delle Cinque Terre come muri a secco, scalinate o staccionate, piccole opere di ingegneria naturalistica, cura di percorsi, sentieri, aree di sosta attrezzate e regimazioni delle acque.
Il percorso di qualificazione non è stato veloce né scontato: ha visto la frequenza di moduli didattici di formazione (tra pratica e teoria) con verifica finale delle competenze acquisite e lo svolgimento dell’attività lavorativa sul campo per un totale di circa 1600 ore a completamento della formazione. Per ogni candidato è stato creato un vero e proprio fascicolo, una sorta di dossier che raccoglie le esperienze pregresse messe a frutto. Attraverso il percorso di individuazione e validazione di competenze da parte della commissione dell’ente formatore, si è giunti alla successiva certificazione da parte dell’Agenzia Regionale per il lavoro Alfa Liguria per l’inserimento nel Repertorio Regionale delle Professioni, valida per tutto il territorio nazionale.
Attraverso l'acquisizione della certificazione delle competenze, i 18 operatori hanno l'opportunità di attivare collaborazioni su tutto il territorio regionale. Attualmente nell'albo professionale del Parco delle Cinque Terre sono iscritti 55 manutentori, presto, dopo il completamento della formazione e delle 1600 ore di pratica, altri vedranno riconosciuta la propria esperienza attraverso la certificazione delle competenze ufficiale da parte di Regione Liguria.
La soddisfazione delle istituzioni
Il Presidente del Parco delle Cinque Terre Lorenzo Viviani afferma: "Una giornata importantissima dove si vanno a certificare le competenze acquisite da questi 18 giovani, con tantissima voglia di lavorare per il territorio, dalla rete sentieristica ad un futuro in cui questa figura professionale, nata proprio su questo territorio, potrà dare una mano anche ad altre aziende agricole che avranno sicuramente bisogno di manodopera. Un percorso iniziato nel 2019, che si è concretizzato negli ultimi anni e che sicuramente potrà avere uno sviluppo molto interessante in futuro. Le Cinque Terre sono un territorio fortemente antropizzato, nato grazie al lavoro dell'uomo che ha reso unico al mondo il territorio con i terrazzamenti e i muri a secco, Patrimonio dell'Unesco. Serve il lavoro quotidiano, un territorio fragile, serve la figura di un manutentore che possa lavorare quotidianamente, una figura che parte da lontano, oggi arrivata alla certificazione, ma che può dare ancora tante soddisfazioni perché penso ad esempio all'applicazione di questo modus operandi anche al campo agricolo, ci sono infatti tante aziende che hanno bisogno di manodopera e questa figura potrebbe dare una mano non solo al Parco, con la sua rete sentieristica di 130 km, ma anche per tutti quei servizi agricoli utili a mantenere integro il nostro territorio tanto fragile".
Il Direttore del Parco, Patrizio Scarpellini, sottolinea: "Oggi è la prima tappa di un percorso che abbiamo iniziato e che concludiamo con 18 certificazioni di competenze di persone che hanno lavorato per il Parco dal 2020 ad oggi. Il Parco delle Cinque Terre ha investito circa 2 milioni di euro per questo percorso e ha avuto risultati importanti per come sono state le attenzioni sulla rete sentieristica che si doveva presentare in maniera diversa rispetto al periodo prima del COVID. Durante la pandemia la gente aveva bisogno di toccare con mano la natura, quindi abbiamo colto questo messaggio creando questa nuova "Green Economy", che non si ferma oggi: abbiamo infatti 55 manutentori iscritti all'albo, oggi 18 certificati dalla Regione per cui potranno operare su tutto il territorio regionale. Gli altri stanno completando il percorso accumulando le ore per arrivare anche loro ad essere riconosciuti dalla Regione e mettere a fattor comune competenze spendibili in tutta la Liguria".
Emanuele Raso, geologo del Parco delle Cinque Terre, aggiunge: "Il muro a secco è il primo presidio dell'agricoltura per contrastare l'erosione e l'innesco di frane aggravate dagli eventi climatici alle Cinque Terre. Una tecnica antica che rappresenta l'optimum, si costruiscono velocemente i muri senza particolari autorizzazioni. I manutentori del Parco sono un presidio fondamentale per un pronto intervento e rispondente alle esigenze di questo territorio molto fragile. La forza del muro a secco è la sua struttura, il fatto di saper legare le parti che non si vedono del drenaggio, che stanno dietro, con le pietre del paramento, che sta davanti, e in questo i nostri manutentori sono maestri, hanno la capacità di porre le pietre senza fornire elementi di debolezza del muro: è l'aspetto che conferisce solidità alla struttura".
Il Presidente di Legambiente Liguria, Stefano Bigliazzi, afferma: "Dico sempre che i muri a secco sono la vera forza delle Cinque Terre. E' la soluzione al problema del cambiamento climatico. Il muro a secco è la soluzione antica anche per problemi del futuro, è il modo di salvare queste terre evitando disastri legati alle piogge. Il progetto STONEWALLS non riguarda solo il muri a secco, ma è lo studio di un piano di adattamento climatico, con collegamenti internazionali, il lavoro è iniziato su Manarola, grazie anche al lavoro della Fondazione Manarola, che ha trovato i proprietari dei terreni, si ha l'intenzione di replicarlo anche nelle altre aree delle Cinque Terre con un lavoro che sarà lungo e impegnativo".
I nuovi manutentori certificati di fatto sono operatori di Protezione Civile - puntualizza l'Assessore regionale Giacomo Giampedrone - La difesa del territorio è uno dei loro compiti, dopo oltre 1600 ore di corso, hanno iniziato nel 2020 a fare questo grande passaggio per un territorio molto bello ma tanto fragile, penso che saranno i primi 18 di tanti altri, perché questo percorso deve diventare strutturale. Voglio ringraziare tutti i formatori, in alcuni casi i più anziani di questo territorio, che hanno trasmesso le loro conoscenze, la loro capacità, l'esperienza e la tradizione culturale ai nuovi ragazzi che si avvicinano a questa professione straordinaria. Ringrazio anche Isforcoop e Regione Liguria e il Parco che ha impiegato quasi 2 milioni di euro per questi percorsi formativi e per quelli che seguiranno".
Queste le parole di Alessandro Piana, vicepresidente ed assessore di Regione Liguria: "Un percorso importante che ha portato avanti il Parco delle Cinque Terre con gli altri partner, che permette di avere un territorio fruibile non solo dai residenti, ma anche dai turisti, in sicurezza. Sembrerebbe facile e scontato prendersi cura dei nostri sentieri e della costruzione dei muri a secco, ma in realtà è qualcosa di complicato che deve durare nel tempo e anche andare nell'ottica della regimazione delle acque per mantenere un territorio fragile, ma bellissimo e che ha un grande appeal. Complimenti e buon lavoro a questi 18 operatori, che insieme agli altri manutentori contribuiscono veramente a mantenere il nostro territorio.
La parola ai protagonisti, alcune testimonianze dei 18 operatori certificati e di uno dei docenti
Marco Boleri racconta: "Ho intrapreso questo percorso perché sono nativo di Corniglia e i miei nonni mi hanno trasmesso questa passione, mi portavano nei campi da bambino e vedevo che costruivano i muri a secco. Ho la vocazione per stare nella natura, poi mi è capitata questa opportunità di intraprenderlo come lavoro e lo faccio con tutto il cuore perchè lo sento davvero dentro di me. Non è un lavoro, in realtà, per me, è un vero piacere, ci tengo molto perché gli anziani hanno fatto enormi sacrifici per mantenere il territorio ed è un peccato perdere questo grande patrimonio".
Il Maestro manutentore muri a secco Giancarlo Celano spiega: "Ho trovato molte persone consapevoli di quello che fanno nel territorio, coscienti che è una attività difficile che ci sono tanti piccoli accorgimenti che necessitano di cura, di precisione se si vuole che il muro rimanga in piedi per tanti decenni. Mi sono trovato molto bene, i ragazzi erano tutti disposti a imparare, nessuno svogliato o poco interessato. Il risultato si è visto perché ora lavorano come si deve fare. Bisogna cercare di incrementare il più possibile questa figura professionale, bisogna trovare le persone giuste".
"Lavoro come manutentore del Parco delle Cinque Terre, mi occupo della parte boschiva, ovvero di rendere i sentieri percorribili, e anche di fare prevenzione antincendio rendendo più larghi i sentieri. Vengo da Milano - racconta Lorenzo Giglio - ho visto tanti anni in Liguria, avevo uno studio a Milano dove mi occupavo di fotografia e video. Ho comunque sempre mantenuto un legame forte con la terra e il territorio, e quando si è presentata l'opportunità di lavorare con il Parco, dove potevo unire sia le mie competenze naturalistiche, che anche quelle 'artistiche' perché si tratta di mantenere bello ciò che è già bello di suo, mi sono subito fatto avanti. Ho concluso il percorso e oggi ho ricevuto la certificazione, grazie a Isforcoop che ci ha formati e ha certificato le nostre competenze, perché tanti di noi avevano competenze naturalistiche, ma non esistevano dei corsi dedicati.
Stefano Cancedda spiega: "Mi occupo della manutenzione dei sentieri nella parte dei muri a secco, strade, scalette, poi se ci sono anche delle emergenze collaboro a gestirle. Sono quattro anni che lavoro con il Parco, questo tipo di lavori ho iniziato a farlo da ragazzo. Sono di Riomaggiore, mio nonno mi ha trasmesso questa passione. Questo percorso è stata una bella opportunità e vedersi riconosciute le mie competenze è stato importante, sono lavori faticosi, ma che danno belle soddisfazioni.
Racconta Corrado Pellegrini: "Sono di Corniglia, ho intrapreso questo lavoro quattro anni fa, mi occupo della ricostruzione dei muri a secco e taglio dell'erba e della vegetazione dei sentieri. Questo percorso formativo è stato importante sia a livello personale che paesaggistico, perché ci prendiamo cura del paesaggio delle Cinque Terre, è una figura importante. inoltre abbiamo anche trovato un lavoro proprio dove abitiamo".
Conclude Marco Cataldi: "Sono di Riomaggiore, ho iniziato a collaborare con il Parco quattro anni fa quando è uscito il corso. Mi sono iscritto ed è stata proprio una bella opportunità, mi interessava seguire le tradizioni degli anziani e conoscere il lavoro da vicino e come proteggere il territorio attraverso il nostro lavoro. Mi occupo della ricostruzione dei muri a secco e il taglio della vegetazione. Vedere le nostre competenze certificate è davvero molto importante".