Confartigianato interviene in merito alla nota sull'incontro che si è svolto in Prefettura, presieduto dal prefetto Maria Luisa Inversini, con gli enti Inail, Ispettorato del lavoro, Asl, i rappresentanti Associazioni datoriali e i sindacati per ribadire la propria posizione.
"Ringraziamo il Prefetto per la riunione come importante momento di confronto - dichiara Enrico Taponecco, Responsabile Ambiente e Sicurezza Confartigianato - le piccole imprese aderiscono in minima parte ai bandi INAIL, OT23 o ISI, per vari motivi. Lo spirito dell'OT23 è ottimo, ma nella pratica è impraticabile perché molti degli interventi ammissibili allo sconto del premio sono per lo più rivolti all'introduzione di sistemi di gestione della salute e della sicurezza che comportano un costo improponibile per le micro imprese artigiane. Inoltre, la stessa entità dello sconto posto in essere dall'Inail, al massimo al 28%, in termini reali si traduce in uno sconto di pochi decine di euro all'anno, quindi di non grande rilevanza nell'economia di una impresa. La principale criticità dei bandi ISI è insita invece nella modalità del click-day, a tutti gli effetti una vera e propria lotteria che non tiene conto dell'importanza degli interventi proposti".
Per questo Confartigianato non ci sta proprio a certe generalizzazioni in tema di sicurezza.
"Non possiamo additare le piccole imprese di scarso interesse verso la prevenzione infortuni - prosegue Taponecco - il titolare dell'impresa lavora fianco a fianco con i suoi dipendenti, i rapporti umani sono parte integrante del lavoro, non è un luogo comune affermare che l'impresa diventa una famiglia e spesso i rapporti di lavoro confluiscono in veri e propri rapporti di amicizia. Nessun nostro datore di lavoro vuole il male del proprio dipendente, tutti voglio rispettare la legge, ma vogliono anche che la loro dignità, che la loro peculiarità venga riconosciuta come un valore fondamentale. Perché allora non è possibile modificare radicalmente il sistema dell'OT23 introducendo una scontistica maggiore, ad esempio, pari al 100%, per le PMI? Perché non è possibile che gli interventi ammissibili siano realmente fruibili anche dalle piccolissime imprese? E per quanto riguarda il bando ISI chiediamo l'introduzione di un metodo di valutazione delle domande che introduca come termine di approvazione anche la validità, l'importanza intrinseca dell'intervento per cui l'impresa chiede il contributo".
Confartigianato chiude con un motto: "Se non cambi il modo di agire, nulla cambierà nella tua vita": è così anche in materia di salute e sicurezza. "Se non cambiamo il modo di aiutare le imprese, proponendo misure concrete, facilmente attuabili - conclude Taponecco - la sicurezza dei lavoratori rimarrà, purtroppo, un obbligo normativo a cui è necessario e doveroso adeguarsi naturalmente, ma non permetterà a tutto il sistema Paese di fare quel salto di qualità che tanto si chiede per la diminuzione degli infortuni e delle morti sul lavoro".