Domani, 22 dicembre, i punti vendita di Coop Liguria saranno regolarmente aperti, nonostante lo sciopero dichiarato dalle Organizzazioni Sindacali.
“Siamo certi di riuscire a garantire il servizio ai Soci – afferma il Presidente di Coop Liguria Roberto Pittalis – grazie all’elevato livello di automazione dei nostri punti vendita, che per un giorno possono funzionare anche con un numero ridotto di addetti. Confidiamo inoltre che l’adesione allo sciopero non sarà massiva, perché abbiamo spiegato le nostre ragioni ai lavoratori e alle lavoratrici, rispondendo a tutte le loro domande. Troviamo davvero incomprensibile la scelta del Sindacato, che ha abbandonato il tavolo della trattativa senza presentare alcuna controproposta dopo la nostra prima offerta di aumentare la retribuzione di 130 euro lordi al IV livello, da riparametrare per gli altri inquadramenti. Un’offerta che per il personale corrisponde su base annua a più di una mensilità aggiuntiva, ma che eravamo anche disposti a trattare al rialzo, come accade normalmente nella dialettica di un confronto di questo tipo. Teniamo inoltre a precisare che Coop non ha chiesto alcuna contropartita per erogare l’aumento, come hanno invece fatto altre organizzazioni datoriali, che hanno chiesto ai lavoratori di rinunciare a diritti e trattamenti economici aggiuntivi. Per parte nostra siamo pronti a riprendere il dialogo in qualsiasi momento con l’obiettivo di arrivare a una soluzione equilibrata e condivisa”.
Quale segnale di buona volontà a riprendere il confronto e per andare incontro alle necessità del personale, Coop ha già erogato ai lavoratori due tranche di anticipo sul futuro aumento contrattuale, una dal mese di marzo e l’altra da quello di novembre, per un totale di 60 euro lordi al IV livello. Questo in aggiunta a una “una tantum” di 350 euro, erogata a marzo in accordo con i Sindacati.
“Già oggi – conclude Pittalis – il nostro contratto è più vantaggioso di quello dei competitori, perché prevede per il personale una remunerazione più alta e tutele aggiuntive, anche grazie alla contrattazione di secondo livello. Per far fronte a una congiuntura economica tra le più difficili degli ultimi 40 anni, per i cittadini come per le imprese, dobbiamo tornare a trattare, cercando con forza la migliore conciliazione tra le legittime aspirazioni dei lavoratori e delle lavoratrici, che hanno bisogno di recuperare potere d’acquisto a causa dell’inflazione, e l’altrettanto legittima esigenza delle imprese di contenere i costi, per far fronte agli aumenti esorbitanti subiti dall’energia e da molte materie prime. Costi che noi di Coop abbiamo in larga parte assorbito, per non riversarli del tutto sui Soci e sui consumatori”.