In riferimento ai diversi articoli usciti sulla stampa e ai numerosi comunicati stampa diffusi dalle associazioni presenti sul territorio inerenti lo spostamento della S.C. Neurologia e dell’annesso centro ictus, entrambi situati nel padiglione 7 (Paita) dell’ospedale Sant’Andrea di Spezia, intervengono il Direttore del Dipartimento di Accettazione Urgenza (DEA) Cinzia Sani e il Direttore della S.C. Neurologia Antonio Mannironi.
“Il trasferimento della S.C. Neurologia - affermano - tiene conto della improrogabile necessità di dismettere il padiglione 7 ed è frutto di una complessa valutazione della direzione e dei professionisti, circa l’utilizzo degli spazi ad oggi disponibili al Sant’Andrea. La ricognizione delle strutture a disposizione, in grado di ospitare la Neurologia in tempi utili, ci ha portato ad individuare all’interno del padiglione 6 locali in grado di accogliere sia la degenza che gli ambulatori. Questa soluzione prevede una riduzione dei posti letto e dei locali dedicati alle attività ambulatoriali, ma al momento altre alternative di ricollocazione, con la tempistica richiesta, non risultano percorribili. Nulla vieta che la destinazione attualmente individuata per il reparto potrebbe, successivamente, prevedere una riallocazione, a seguito di una riorganizzazione degli spazi e della valutazione circa la concreta possibilità di intervenire su strutture più volte rimaneggiate".
"Lo sforzo di ASL5 - sottolineano - è quello di mantenere un livello di assistenza in grado di soddisfare il fabbisogno. La sede individuata, infatti, presenta requisiti idonei ad accogliere pazienti acuti, in fase di diagnosi e di stabilizzazione, mentre spazi più ampi sarebbero indubbiamente necessari per una prolungata fase riabilitativa che già attualmente viene svolta in strutture dedicate extraospedaliere. Va da sè che alcuni presidi e dotazioni potranno essere introdotti ad avvenuto trasferimento, in relazione alle necessità che dovessero emergere".
"In merito alla riduzione dei posti letto monitorizzati del centro ictus vogliamo assicurare alla struttura la possibilità di un rapido turnover attraverso l’attivazione del reparto di cure intermedie e una via di accesso preferenziale alle strutture residenziali e riabilitative, sia in regime di degenza che domiciliare o ambulatoriale. Quanto alla riduzione dei posti letto dedicati ai pazienti con ictus, il reparto di Rianimazione sarà in grado di accogliere quei pazienti per i quali non risultasse disponibile l’accesso al centro ictus. Da sempre, infatti, esiste un rapporto di collaborazione, aiuto e supporto, sia in caso di eccesso temporaneo di pazienti sia per il trattamento dei casi più gravi e complessi".
"Infine, una precisazione sui trasferimenti presso il S. Martino: tali evenienze sono sempre state limitate a pazienti che richiedevano procedure interventistiche e/o chirurgiche, come da protocollo condiviso tra il Diar Emergenza Urgenza e il Diar Neuroscienze, secondo il modello Hub e Spoke che continuerà ad essere operativo anche nel prossimo futuro”, concludono i dottori Cinzia Sani e Antonio Mannironi.