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Dimensionamento scolastico, ecco gli accorpamenti deliberati dal Consiglio provinciale In evidenza

Ci sono variazioni rispetto alle precedenti ipotesi.

È stata adottata dal Consiglio provinciale della Spezia la delibera finale di aggiornamento del Piano di dimensionamento scolastico provinciale derivata dalle riduzioni dei soli ruoli dirigenziali formulati a livello regionale a seguito dei tagli nazionali al settore.

Al fine di fare chiarezza sull'iter che precede la presentazione di una proposta di delibera consiliare sul tema del programma di dimensionamento scolastico provinciale, la comunicazione dei competenti Uffici regionali indicava da tempo questa disposizione poi formalizzata in numero di tre le figure dirigenziali che, necessariamente, saranno ridotte per La Spezia.

Il piano di dimensionamento approvato in sede consiliare ha determinato l'accorpamento di ISA 19 Riccò del Golfo (Pignone e Beverino) con ISA 1 (Chiappa / città), di Isa 11  (Vezzano Ligure) con ISA 12 (Santo Stefano Magra) e di ISA 16 (Luni) con Isa 17 (Castelnuovo).

La deliberazione, un atto dovuto da parte dell'Ente, dopo essere stata approvata in sede di Consiglio provinciale, con un atto di revisione del piano provinciale di dimensionamento per l'anno scolastico 2024-2025 che era già stato approvato con delibera di consiglio a seguito del primo confronto con tutti i Sindaci ed alla presenza dell'istituzioni scolastica, verrà trasmessa, come di norma, al competente ufficio di Regione Liguria per essere inserita nella programmazione regionale così come avvenuto, sullo stesso tema, per tutte le province liguri e la città metropolitana. Solo a seguito di questo passaggio l'organo regionale emetterà, a sua volta ed in autonomia, la pianificazione generale e definitiva in ambito ligure che riguarderà la completa riorganizzazione del settore tenendo presente i tagli previsti nell'organico dirigenziale dallo stesso Ufficio. Si ricorda che la gestione del personale scolastico, in ogni sua realtà, è esclusiva competenza dell'Ufficio scolastico regionale che opera in regime di autonomia. La Provincia, infatti, ha competenze solo ed esclusivamente per quello che riguarda l'indirizzo della tematica del dimensionamento, non dell'organizzazione della struttura scolastica, degli istituti sul proprio territorio.

Si precisa che questo percorso di confronto ha avuto inizio lo scorso luglio con una riunione a cui erano stati invitati i Sindaci, presente la dirigenza dell'Ufficio scolastico regionale e provinciali anche con i dirigenti scolastici. In quella sede era stata già chiarita la necessità di interventi di accorpamento dovuti alla riduzione di personale dirigenziale. Una realtà inevitabile in quanto frutto di un quadro sovraordinato, anche alla luce di situazione temporanee che vedeva reggenze presenti in più contesti o dirigenti assegnati, ma non di ruolo.

All'ultimo incontro, a cui tutti i Comuni del territorio provinciale sono stati invitati a partecipare in modo formale tramite "pec", si è discussa la tematica partendo da una bozza di lavoro che è seguita a una precedente prima proposta formulata da un indirizzo dell'Ufficio scolastico. La prima proposta, redatta su indicazione degli uffici scolastici, aveva trovato il chiaro parere contrario di tutti i Sindaci interessati, la seconda proposta, realizzata su indicazione dei Comuni ed oggetto dell'ultimo incontro, aveva così trovato il parere favorevole di quasi tutti i Sindaci. La delibera, oggi approvata in sede consiliare, rispetto alla bozza che era stata predisposta in sede di convocazione, è stata emendata per accogliere le richieste di variazione sulla dinamica di accorpamento formulate da alcuni Comuni che avevano partecipato all'ultimo incontro. Nell'emendamento non sono variati il numero di accorpamenti ed i soggetti prevalentemente coinvolti.

"Abbiamo necessariamente applicato una norma sovraordinata - commenta il Presidente Pierluigi Peracchini - e lo abbiamo fatto dopo un confronto iniziato mesi. La prima ipotesi di lavoro, costruita con l'Ufficio scolastico, non ha trovato conferma nella posizione dei Sindaci e la Provincia deve essere espressione dei Comuni. La seconda ipotesi di lavoro è stata sostenuta da un ulteriore confronto ed oggi, con le modifiche che sono derivate da quello che hanno indicato sempre i Sindaci, siamo andati al voto.

Il ruolo della Provincia è questo, noi non decidiamo sul personale o su degli incarichi, è solo questo compito che dobbiamo attuare. Non possiamo sfuggire al dovere di decidere o lasciare che altri decidano per noi. Lo stesso, non possiamo sperare che tutto sia come vorremmo o annunciare cose che poi, in una situazione economica come quella attuale, non si possono garantire.

Nessuno è contento di applicare dei tagli, ma dobbiamo assumerci l'onere di fare scelte, anche difficili, a fronte della situazione reale. Troppo facile non decidere o non partecipare per poi fare polemiche strumentali o fare disinformazione raccontando di chiusure di scuole o di impoverimento della didattica. Ricordiamoci che qui parliamo di tre dirigenti che dovranno occuparsi di più istituti, cosa che in certi casi già oggi avviene con reggenze o precarietà"

 

 

 

Per completezza di informazione, anche alla luce di errate e fuorvianti notizie, è necessario ribadire che il programma di dimensionamento scolastico oggetto di questa deliberazione e del percorso di confronto con i territori che lo ha preceduto, riguarda solo ed esclusivamente il livello delle figure dirigenziali, ridotte di tre unità dal piano nazionale per la competenza della provincia della Spezia, e non coinvolge in alcun modo i plessi scolastici, quindi non graverà sulla struttura didattica e non prevede chiusure di scuole o cancellazione di singoli plessi scolastici.

Inoltre, come già più volte chiarito, la scelta della Provincia, definita a seguito delle indicazioni pervenute dai territori, riguarda sempre la necessità di garantire attenzione ai territori stessi in una visione coordinata e generale che parte dalle volontà dei Sindaci nell'ambito delle programmazioni locali a supporto delle attività didattiche e scolastiche in generale ed alle prospettive future. E non tiene conto meramente di un semplice concetto numerico quale prevalente elemento discriminate.

 

 

 

 

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