“Sulla questione Bando case popolari è bene fare chiarezza una volta per tutte. Il bando era corretto e legittimo al momento della sua emanazione, basta bugie sull’argomento.
La predisposizione dei bandi di assegnazione alloggi ERP è avvenuta a seguito di una delibera di Consiglio Comunale, più precisamente la n. 11 del 07/04/2021 che ha approvato il regolamento per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Quindi un atto approvato da tutto il consiglio Comunale che ha, di fatto, autorizzato gli uffici di predisporre il regolamento per l’assegnazione degli alloggi.
Nel frattempo, anche a seguito di una richiesta avanzata da un Consigliere comunale, gli uffici hanno chiesto un parere per valutare l’impatto delle sentenze della Corte Costituzionale relative alla regione Lombardia n. 44/2020 e 9/2021 al fine di agire nel rispetto delle norme e per garantire la legittimità dell’operato della Pubblica amministrazione.
A seguito di questi ulteriori approfondimenti il bando è stato approvato con Decreto Amministratore Unico Arte e dopo essere stato pubblicato e addirittura prorogato, non è stato oggetto di alcuna impugnazione.
Nell’aprile 2023 la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 5, comma 1, lettera b), della legge della Regione Liguria “Norme per l’assegnazione e la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica” limitatamente alle parole “da almeno cinque anni”. Ovviamente questa sentenza ha imposto una modifica alle direttive regionali alle quali fa riferimento anche il regolamento comunale; è bene precisarlo.
In questo quadro si evince con estrema chiarezza che la Legge regionale sia sovraordinata rispetto ai regolamenti comunali e che gli stessi sono redatti sulla base dei criteri stabiliti proprio dalle leggi regionali. È evidente che l’Amministrazione Comunale abbia quindi applicato una norma regionale avente efficacia di legge.
Sia chiaro, la sentenza della Corte Costituzionale, sancisce un principio sacrosanto ma che si scontra con le necessità reali dei territori, permettendo di fatto che la condizione di bisogno di un cittadino di altro comune o regione possano prevalere sulla necessità di un proprio residente. Mentre invece il Comune deve amministrare il proprio territorio per il bene dei cittadini ivi residenti.
Ricostruita la vicenda vorrei invitare il Consigliere Raffaelli a non gettare fango sull’operato dell’amministrazione comunale che ha agito secondo le indicazioni delle Leggi regionali ma soprattutto nei confronti di una Amministrazione che in questi anni sul tema casa si è spesa moltissimo al fine di garantire un alloggio decoroso al maggior numero possibile di cittadini. Dal 2018, infatti, l’Amministrazione Peracchini ha consegnato una media annua di 80 appartamenti rispetto ai 40 alloggi annuali delle precedenti amministrazioni.
Infine vorrei tranquillizzare il Consigliere Raffaelli perché l’Amministrazione ed Arte hanno da subito intavolato una intensa attività di confronto con la Regione, l’avvocatura Regionale e la propria nonché con i sindacati degli inquilini per delineare le linee guida di un intervento celere e risolutivo che nei prossimi giorni risponderà concretamente alle persone senza tanti fronzoli e discorsi”
Lorenzo Brogi
Assessore alle Politiche Abitative