GENOVA. "Siamo soddisfatti di questo primo risultato che ci viene riconosciuto dalla commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari, ma c'è ancora molto da fare per migliorare, superando la frammentazione".
Lo ha detto l'assessore regionale alla salute Claudio Montaldo partecipando, insieme al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando alla presentazione della relazione della commissione nazionale. "Da questo lavoro prodotto dalla commissione nazionale – ha commentato Montaldo – emerge il dato di una regione che ha avuto problemi anche grandi e ha saputo affrontarli e uscirne e ora ha l'obbiettivo di mettere in sicurezza il proprio sistema sanitario rendendolo più solido". "Di sicuro – ha continuato l'assessore regionale alla salute – per il lavoro svolto in questi anni si deve rendere grazie anche ai 26.000 dipendenti della sanità". Sul fronte delle liste di attesa e del congestionamento dei pronto soccorso, secondo Montaldo "si tratta di un problema che coinvolge tutta Italia e soprattutto le aree metropolitane". "Parte dei problemi – ha ribadito l'assessore - sono generati da un uso improprio dei pronto soccorso dove si va per cose banali. Per questo stiamo chiedendo ai medici di medicina generale di associarsi e di aprire gli studi dal lunedì al venerdì almeno per 8 ore alternandosi, dando così al cittadino una maggiore garanzia e lasciando così più liberi i pronto soccorso per chi ha problemi seri". Montaldo ha ricordato che "l'assessorato sta lavorando sulla media delle degenze e su una dimissione puntuale dei pazienti che devono diventare un obiettivo cogente per tutti i direttori generali, perché solo così chi ha bisogno di essere ricoverato può sperare di ottenere un letto in un reparto". Sul fronte della mobilità passiva che caratterizza la sanità ligure e che comporta un costo pari a 140 milioni di euro, secondo l'assessore regionale alla salute "ci sono aspetti strutturali che interessano in particolar modo l'ortopedia e che derivano da una situazione di concorrenza differenziata nelle regioni vicine, dove c'è un privato molto aggressivo". "Per questo - ha detto Montaldo - abbiamo avviato azioni specifiche di collaborazione pubblico-privata, come ad Albenga che hanno consentito di riportare a lavorare nel pubblico professionisti che portavano i pazienti fuori". Per quanto riguarda poi la spesa pro-capite sanitaria per cittadino residente che fa registrare differenze notevoli fra le ASL, " per il 2012 – ha detto Montaldo – l'obiettivo della Regione Liguria è quello di ridurre almeno il 40% delle differenze tra le medie regionali e le aree che hanno invece costi più alti".