In seguito alla notizia dei ricorsi di Recos, Regione Liguria e Provincia della Spezia accolti dal Consiglio di Stato rispetto alla realizzazione del Biodigestore di Saliceti, la sindaca di Santo Stefano Magra, Paola Sisti, risponde con la seguente nota stampa.
“Vorrei partire da un concetto: le sentenze non si commentano, si accettano. Ho un grande rispetto per l’autonomia degli organi di Stato, in questo caso il Consiglio di Stato, quindi non mi permetto di criticare. Dirò però alcune cose: rifarei tutto quello che ho fatto. Credo che il nostro territorio andasse difeso, il nostro Comune insieme a quello di Vezzano ha giocato tutte le carte possibili per evitare la nascita di questo impianto. In questo ricorso c’erano due contendenti, noi che difendevano l’autonomia decisionale degli Enti e un territorio, e dall’altra parte la Regione e la Provincia che difendevano un impianto a scapito della salute di un territorio.
La sentenza del Tar ci aveva dato ragione, eravamo speranzosi che il Biodigestore non si sarebbe mai realizzato, invece ora si apre una stagione diversa dove ci dovremmo interrogare sulla sostenibilità di questo impianto ad alto impatto ambientale. Aumenterà il traffico di camion su arterie stradali già congestionate, dato che non credo che Provincia e Regione abbiano pensato a un nuovo progetto di viabilità, necessario invece quando si decide di installare un impianto di rifiuti di tale portata. Senza parlare del rischio inquinamento dei pozzi che danno da bere a migliaia di spezzini. Decidere tutto questo senza mai interpellare i sindaci dei territori poi, lo trovo ancora oggi inaccettabile.
La sfida che lancio adesso è quella di vedere se i promotori di tutto questo saranno all’altezza di garantire a un territorio e ai suoi abitanti che quell’impianto non impatti sull’ambiente e non abbassi la qualità della vita dei cittadini. Credo infatti che questa scelta non tenga conto della fragilità del nostro territorio, nella fattispecie la Valle del Magra, la grande dimenticata nel panorama ligure. È chiaro che sia considerato un territorio sacrificabile.
Un’ultima considerazione. Da questa sentenza le istituzioni ne escono indebolite nella loro capacità programmatoria: l’interesse di Recos appare oggi superiore alla volontà degli organi istituzionali, una cosa che deve far preoccupare tutte le istituzioni locali e la politica in generale.
Ringrazio infine gli avvocati Piera Sommovigo e Marco Grondacci che sono andati ben oltre il loro apporto professionale. Rinnovo la mia stima e piena fiducia”