All'Immacolata il 95% degli italiani non rinuncia alla tradizione e si prepara ad addobbare il proprio albero di Natale. Se fino al 2021 la tendenza era quella di prediligere abeti sintetici (come riportato da circa il 63% degli intervistati), nel 2022 si sta assistendo a una vera e propria svolta green del Natale che, nonostante le difficoltà vissute da famiglie e imprese a causa dei rincari legati al perpetrare del conflitto russo-ucraino, conferma un maggiore riavvicinamento agli alberi veri, prodotti sul territorio e decisamente più sostenibili.
"La tradizione dell'albero di Natale coinvolge ogni anno milioni di italiani– spiegano Luca Dalpian, Paolo Corsiglia e Paolo Campocci, Presidente, Vicepresidente e Direttore di Coldiretti Genova – ma è necessario prendere le decisioni più giuste, ponderando e valutando ogni singolo caso, oltre che pensando anche all'impatto ambientale dei prodotti sintetici, sicuramente più economici ma molto più dannosi. Come Coldiretti Genova consigliamo a tutti di scegliere prodotti non solo naturali, ma anche Made in Italy e Made in Liguria, per sostenere il lavoro di un settore come quello vivaistico e florovivaistico che, oltre a rappresentare un comparto storico dell'economia ligure, negli ultimi mesi è stato già ampiamente vessato dall'impatto dei rincari, che continuano a mettere sotto pressione il settore con gli aumenti dei costi di produzione.
Si parla di un +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti e +45% per i servizi di noleggio, cui si aggiungono l'incremento delle spese di trasporto e gli aumenti degli imballaggi, che vanno dal +72% per la plastica dei vasetti dei fiori al +40% per il vetro al +31% per la carta, che vanno a sommarsi ai danni subiti per colpa della siccità. In questo scenario, dunque, sostenere le produzioni italiane vuol dire aiutare un comparto strategico per la Liguria e per il Paese intero, il cui valore supera i 2,5 miliardi di euro e che, con 30mila ettari di territorio coltivati da 21.500 imprese coinvolte fra produzione di piante e fiori in vaso (14mila) e quelle di piantine da trapianto (7500), garantisce 200mila posti di lavoro".