"Spogliatoi, servizi igienici, condizioni generali di sicurezza e salubrità dei locali: la dignità dei lavoratori è fatta anche di queste cose. Le condizioni strutturali dell'Ospedale Sant'Andrea della Spezia colpiscono ormai i lavoratori due volte. La prima perché obbligano le professionalità presenti a lavorare in condizioni che non consentono di esprimere al meglio le potenzialità esistenti, la seconda perché inducono ad un generale spirito di rassegnazione: "l'Ospedale è vecchio, cosa ci vuoi fare?"". Così Daniele Lombardo, FP CGIL, Salvatore Currenti, CISL FP, Massimo Bagaglia, UIL FPL e Luciana Tartarelli, FIALS .
"Riteniamo doveroso rilanciare la battaglia territoriale per la costruzione del nuovo ospedale (su cui la politica ed il Governo cittadino e regionale scontano colpe gravissime), ma anche la questione della qualità del lavoro all'interno dell'Ospedale Sant'Andrea, nel quale le condizioni lavorative hanno ormai raggiunto condizioni ai limiti della legalità.
Per quanto riguarda, ad esempio, gli spogliatoi ed i servizi igienici dei vari reparti e dei vari servizi chiediamo una cosa semplice: il rispetto delle normative che l'ASL impone a qualsiasi altra attività lavorativa. La nostra è una richiesta generalizzata, che tiene insieme tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Sant'Andrea, consapevoli che esistono situazioni in cui un semplice controllo darebbe immediatamente ragione alle giuste proteste dei dipendenti, che sono i primi conoscitori della struttura e delle sue innumerevoli mancanze. FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e FIALS intendono affrontare e risolvere questi problemi attraverso il confronto con l'Azienda, ma pongono fin d'ora un orizzonte temporale alle proprie rivendicazioni: o si vedranno in tempi brevi fatti concreti o le giuste richieste dei lavoratori saranno portate in altra sede, affinché sia valutata da che parte stia la ragione."