La trentottesima edizione della Festa nazionale di «Avvenire» ha preso il via a Lerici. Monsignor Luigi Ernesto Palletti ha celebrato la Messa insieme al parroco don Federico Paganini e ad altri sacerdoti.
Tra i presenti, oltre ai volontari della parrocchia, il direttore di «Avvenire» Marco Tarquinio, alcuni giornalisti e funzionari del giornale. Di rilievo l'omelia pronunciata dal vescovo. «Il tema che ci guiderà in questi giorni di Festa – ha detto Palletti – è particolarmente suggestivo e importante: alta forma di carità è l'annunzio della verità. Oggi più che mai sentiamo l'esigenza di una verità che, se da una parte necessariamente esprime contenuti oggettivi, dall'altra chiede di essere vissuta all'interno di relazioni umane e cristiane. Da sempre infatti l'uomo è posto di fronte ai grandi interrogativi della propria esistenza alle grandi domande di senso della propria vita. Può tentare di addormentarle ma non di sopprimerle. Prima o poi emergono dal suo cuore con forza e con vigore, lo interpellano, esigono da lui una risposta. L'uomo si presenta così a se stesso e agli altri come una creatura chiamata ad aprirsi alla realtà, a leggerla, ad accoglierla, a sentirsene parte, a scrutarne i misteri ed a servirsene sapientemente». «Oggi il Vangelo – ha proseguito il vescovo – ci viene incontro offrendoci una lettura nuova di questa alta vocazione dell'uomo. La scena evangelica ci presenta infatti il Signore Gesù in un momento di profonda solitudine e di preghiera tale da suscitare un interesse nuovo nei suoi discepoli. La loro domanda, "Signore insegnaci a pregare", è una domanda particolarmente importante ma ancor più significativa è la risposta che da Lui ricevono. Egli infatti non dona loro tanto una formula quanto invece apre il loro sguardo, la loro mente, la loro esistenza ad una relazione nuova che rivela un volto nuovo. E la relazione col Padre che è nei cieli. "Quando pregate dite padre nostro...". Il Signore introduce dunque il discepolo all'interno di una relazione paterna/filiale nella quale se da una parte ci viene rivelato il volto del padre che è nei cieli nel contempo viene a noi manifestata l'alta dignità dell'uomo chiamato a diventare figlio di Dio». «Questa verità, che si manifesta con contenuti e con esigenze ben precise – il Padre che è nei Cieli; la necessità che venga il Suo Regno; che sia fatta la Sua volontà –, viene però donata non all'interno di fredde nozioni intellettuali ma di eventi e di gesti che permettano di coglierla e di viverla in modo significativo e profondo. Giunge a noi attraverso l'incontro con il Signore Gesù»... «La verità – ha detto ancora il vescovo – chiede di essere accolta, custodita e trasmessa con fedeltà. In essa si manifesta l'alta vocazione alla Carità come segno di identità e di credibilità: "da questo riconosceranno che siete miei discepoli, da come vi amerete gli uni gli altri". Dunque una verità che ci introduce in un rapporto di amore capace di far nascere relazioni nuove, di costruire rapporti nuovi e realmente liberi perché rispettosi dell'autentico valore e della dignità della persona, come ci ricorda l'evangelista Giovanni riportando le parole di Gesù: "Se ascolterete la mia parola comprenderete la verità e la verità vi farà liberi...": non solo Annunzio di un insieme di nozioni corrette ma atto di carità che permette una relazione nuova tra i fratelli. Ed è una verità che, sia pur parzialmente, può già essere contemplata partendo dalle cose create e che nella rivelazione personale che Dio fa di se stesso manifesta e realizza la grandezza del creatore e introduce l'uomo nella intimità stessa di Dio: "Non vi chiamo servi perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, ma vi ho chiamato amici perché vi ho rivelato le cose del Padre mio"». La festa del quotidiano cattolico porta con sé il rapporto tra verità, carità e comunicazione, centrale al giorno d'oggi. "Non è sufficiente - ha spiegato il vescovo - parlare con sincerità, dobbiamo ogni giorno compiere lo sforzo di comunicare e di camminare nella verità... Dunque "comunicare" non come un semplice trasferire delle nozioni, ma come vero gesto di carità che permette di prendere parte all'opera educativa del Padre al fine di offrire ad ogni uomo .... Palletti, infine, ha rivolto un pensiero al Santo Padre Francesco ed alla Giornata>di Rio. Dopo la Messa, la Festa è proseguita nel vicino parco giochi della casa canonica all'insegna di una serata gioiosa e fraterna.