I danni, già stimabili a seguito del rogo che da giorni brucia l'entroterra di Albenga, sono enormi.
"Oltre 100 ettari di bosco andati in fumo - spiega il presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis - con un danno ingentissimo di tipo ambientale ed ecosistemico, con sicuro 'futuro' dissesto idrogeologico e soprattutto un danno anche alla nostra salute prossima, in quanto, è bene ricordarlo, ogni ettaro di bosco 'cattura' 30 tonnellate di anidride carbonica all'anno".
"Certamente - prosegue De Michelis - non vanno dimenticati danni a strutture, case, attività produttive colpite dall'evento, ma per noi che ci occupiamo di agricoltura, ambiente e territorio, pare importante sottolineare ciò di cui sopra. Un bosco bruciato equivale alla perdita di attività silvocolturale per almeno un decennio, equivale a sicuro dissesto idrogeologico della zona e dei territori a valle, ed equivale ad una 'massa enorme' di anidride carbonica non più sottraibile a quel territorio".
"Senza dimenticare - sottolinea Confagricoltura Liguria - che un rimboschimento dell'area colpita dall'incendio deve oggi essere attuato con essenze in grado di convivere con cambiamenti ambientali e climi diversi dall'originaria situazione in cui quel bosco è nato e cresciuto".
Purtroppo Confagricoltura Liguria pone l'accento sul fatto che nelle ultime tre settimane i roghi divampati in Liguria hanno riportato la Regione a livelli di danni non presenti da tempo.
Sono quasi 250 gli incendi boschivi che si contano da inizio 2017 a fine 2020 in provincia di Savona per un totale di 326 ettari di macchia mediterranea bruciati (nei primi 3 anni del periodo preso in considerazione). E’ questo il bilancio che emerge dai dati forniti dai Vigili del Fuoco della provincia di Savona e dal report di Regione Liguria.
"Se si considerano gli ultimi 34 anni - precisa il direttore di Confagricoltura Liguria, Andrea Sampietro - si può notare che a partire dal 2008 il numero di incendi nel savonese è drasticamente diminuito, fino purtroppo agli eventi di queste ultime settimane".
Un dato che non può non preoccupare, stante la siccità perdurante.
"Questo combinato - continua Confagricoltura Liguria - ci pone di fronte alla scelta non più procrastinabile, e non più contestabile da un certo ambientalismo 'di facciata', di avere un piano regionale di realizzazione di piccoli/medi invasi utili sia all'approvvigionamento idrico ad uso agricolo che, nella malaugurata situazione di incendi boschivi di forza e potenza come quello in atto alle spalle di Albenga, di poter intervenire sul fronte in più punti e anche quando i Canadair non possono volare".
Con l'auspicata conclusione di Confagricoltura Liguria: "pene severissime per piromani e nessuna pietà verso chi non mette in atto misure preventive".