Proseguono i lavori nell’anfiteatro di Manarola, nel Parco delle Cinque Terre, dove nel luglio del 2019 è partito il progetto europeo Stonewallsforlife che prevede in cinque anni il recupero e il ripristino di oltre cinque ettari di terrazzamenti per contrastare il dissesto idrogeologico e mitigare i cambiamenti climatici.
È stata avviata la procedura per individuare l’Ente di formazione che avrà il compito di realizzare i corsi per l’apprendimento delle tecniche di costruzione di muri in pietra a secco, passaggio fondamentale affinché il progetto entri nel vivo. Obiettivo dei corsi è formare personale specializzato nella posa e nel mantenimento dei muri a secco con la doppia finalità di far sì che il territorio venga mantenuto e che questa antica conoscenza venga preservata e tramandata, grazie al lavoro congiunto di Parco e Fondazione Manarola, partner di progetto.
In parallelo procedono anche le altre attività previste: nei mesi scorsi sono iniziati i lavori sui primi due lotti sopra l’abitato di Manarola: a seguito della rimozione della vegetazione infestante è stato possibile avere una visione complessiva dello stato di ammaloramento dei muri a sostegno dei terrazzamenti presenti per l’attuazione degli interventi di recupero; al momento è in corso un rilievo topografico di dettaglio, che assieme ai modelli digitali del terreno già a disposizione dei tecnici consentirà di ricostruire in maniera approfondita l’originale morfologia dei luoghi.
A breve - grazie al gruppo di lavoro del prof. Andrea Cevasco del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita dell’Università di Genova - saranno installate le quattro stazioni multi-parametriche che effettueranno il monitoraggio del terreno e dei muri a secco.
«Le quattro stazioni multi-parametriche funzioneranno come una sorta di lente di ingrandimento, ed aiuteranno a capire come rispondono il muro e il terreno agli eventi pluviometrici», racconta il prof. Cevasco.
«A distanza di due anni dall’inizio del progetto il paesaggio sopra l’abitato di Manarola sta cambiando, emergono gli antichi terrazzamenti prima coperti dalla vegetazione infestante e questo è anche il frutto dell’avanzare del progetto - spiega Emanuele Raso, geologo e responsabile tecnico del progetto per il Parco delle Cinque Terre - Le fasi di ricostruzione dei muri con tecniche tradizionali ed innovative andranno di pari passo con l’installazione delle stazioni di monitoraggio».
«Questo approccio integrato consentirà di capire quale sarà la migliore strategia di adattamento al cambiamento climatico da applicare su aree terrazzate, alle Cinque Terre e non solo - dichiara il Direttore del Parco delle Cinque Terre Patrizio Scarpellini, Senior manager del progetto - una visione ampia condivisa dal programma LIFE e dalla Commissione europea, che allo stesso tempo valorizza iniziative nate diversi anni prima, a partire dalla Banca del Lavoro assieme a Caritas, CIA, Confagricoltura e Fondazione Carispezia».
STONEWALLSFORLIFE il progetto LIFE in breve – l’obiettivo principale è dimostrare come l'antica tecnologia dei muri a secco possa essere utilizzata per aumentare la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici. Tecniche costruttive e sistemi di monitoraggio innovativi saranno utilizzati per ripristinare un’area terrazzata abbandonata di oltre 5 ettari (4000 m2 di superficie di muri a secco) in un sito dimostrativo nelle Cinque Terre: l’anfiteatro di Manarola. Costruttori esperti terranno corsi di formazione per migranti e disoccupati per insegnare loro la posa e la manutenzione dei muri a secco. Grazie alla mediazione della Fondazione Manarola, le aree recuperate saranno affittate con contratti a lungo termine ad aziende agricole locali che le manterranno nel tempo. Verranno condotti diversi studi per garantire la trasferibilità del modello proposto da Stonewallsforlife in altri siti con condizioni diverse, sia all'interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre che nel Parco del Garraf in Catalogna.
Il PARTENARIATO è composto da soggetti con professionalità diverse e complementari: il Parco Nazionale delle Cinque Terre è leader capofila del progetto data la sua competenza e responsabilità nella tutela del territorio e del paesaggio; l'Università di Genova-DISTAV è responsabile della analisi climatiche e del monitoraggio delle azioni e dei risultati del progetto; Fondazione Manarola, gestisce i terrazzamenti nel sito pilota ed è già attiva nel territorio come intermediario tra i proprietari dei terreni abbandonati e gli agricoltori locali; ITRB Group mette a disposizione la sua esperienza nella redazione di proposte a programmi UE. Legambiente mette in campo la sua esperienza in progetti di sostenibilità ambientale e si occupa della comunicazione; Diputaciò de Barcelona, partner internazionale, ha un ruolo chiave nella replicabilità del progetto in altre aree dell’Unione Europea con condizioni simili.