“Il sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Il Consiglio comunale condivide queste responsabilità”. Questa frase, per CNA PENSIONATI LA SPEZIA, richiama, a chi sarà nominato Sindaco, un impegno ufficiale nel considerare la sanità cardine “del proprio fare” sin dall’inizio del proprio mandato.
"È prioritario che il Sindaco, in quanto responsabile e garante, eserciti fino in fondo il ruolo che gli compete, evitando di caricare sulle spalle dei cittadini tutti - e in special modo dei pensionati - compiti non propri come il diritto alla cura personale, la cura e l’assistenza famigliare e domiciliare.
Tre anni fa, la Nostra Associazione, di fronte a questi già conclamati problemi chiese rassicurazioni e risposte alle Istituzioni. Risposte promesse, ma mai sopraggiunte. Servono, secondo noi, nella sanità pubblica della Spezia, misure radicali. Asseriamo, con forza, che è stata ed è violata la garanzia dell’accesso alla sanità pubblica in genere, alla sua qualità, cardine della Nostra Democrazia.
Un argomento emblematico è la questione dell’Ospedale del Felettino. Il progetto finanziario del nuovo rappresenta un rischio concreto per la sostenibilità del servizio sanitario spezzino: è impensabile che la Asl 5 possa sostenere, come previsto dal progetto, l’esborso di 17 milioni di euro all’anno per 25 anni e sei mesi.
Lo stesso Direttore Generale dell’ASL5 dimostra tutte le sue preoccupazioni tanto che, nella deliberazione con cui approva il Piano, chiede che la Regione Liguria introduca ‘le azioni necessarie ad assicurare la sostenibilità per il Servizio Sanitario Regionale dell’operazione di PPP (Partenariato Pubblico Privato)”.
Il dato preoccupante nasce dal fatto che l’ASL5 ha molto spesso problemi a chiudere il bilancio in pareggio (negli anni scorsi anche con delle perdite) e quindi difficilmente potrà sostenere il maxi-canone da riconoscere all’investitore privato. Il pagamento di queste risorse comporterebbe per l’Asl5 il dover tagliare ulteriormente i servizi con la conseguenza di un allungamento delle liste di attesa che già oggi rappresentano un vero e proprio problema per i tanti che hanno bisogno di visite o di esami presso ambulatori della Asl5, aumentando ormai il tristemente noto “turismo sanitario” che, comunque, possono realizzare solo coloro che hanno le risorse economiche per spostarsi. Le campagne di prevenzione sono tutte saltate con il rischio di vedere aumentare i malati cronici.
Questa situazione è la diretta conseguenza della mancanza di idonee attrezzature ma ancora di più della carenza di personale. Infatti, paragonando i numeri dei professionisti sanitari in forza l’ASl5 con quelli delle altre Asl liguri si nota un forte disequilibrio. È noto a tutti la mancanza di medici, infermieri e, addirittura, reparti mancanti di Primari.
La recente pandemia ha fatto emergere come la sanità territoriale sia assolutamente inadeguata. Le risorse del PNRR che sono state messe a disposizione per la costruzione di Case di Comunità o degli Ospedali di Comunità devono rappresentare un’occasione per ripensare completamente il servizio sanitario sul territorio.
I medici di medicina generale, che purtroppo sono sempre meno, e sono costretti, molte volte, a dare prestazioni insufficienti e di scarsa qualità, insieme a specialisti e a infermieri, devono rappresentare una risposta che elimini il ricorrere alle strutture ospedaliere per problemi che possono essere risolti diversamente. Ci chiediamo come possa essere attuata in questo contesto, seppur auspicata, tele-medicina, di cui tanto se ne parla, in un quadro sanitario territoriale così inefficiente.
La sanità spezzina ad oggi nega il diritto basilare della Nostra Costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività…”. Per questa priorità CNA PENSIONATI La Spezia dichiara sin d’ora la disponibilità ad un confronto periodico, serrato e collaborativo con il Sindaco eletto e la sua Giunta.
In conclusione, formuliamo ai candidati l’augurio per un confronto centrato sui problemi delle persone e del suo territorio; un confronto attento e sensibile, per dovere e giustizia, alle persone in condizioni di maggiore fragilità sociale ed economica".
Il Presidente CNA PENSIONATI
Claudio Pomodoro