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Porto Venere, in 40mila contro la vendita del terreno e immobile in Via della Crocetta

Con una lettera aperta indirizzata al Sindaco, Legambiente chiede "di istituire un momento di confronto per valutare proposte e dare concretezza al percorso suggerito"

Con la presente vi trasmettiamo, a nome dei soggetti proponenti, le quasi 40.000 firme dell’appello contro la vendita di terreno e immobile in Via della Crocetta a Porto Venere. Tale appello ha visto sin qui l’adesione (a livello di soggetti promotori) di ben 28 sigle, e non solo appartenenti alla galassia ambientalista, a riprova dell’interesse trasversale che tale iniziativa ha raccolto. Infatti le 40.000 firme raccolgono le adesioni non solamente di numerosi cittadini residenti nel Comune di Porto Venere, negli altri del Golfo e in tutto il comprensorio che riconosce a questo magnifico luogo un significato fortemente identitario, ma anche di tantissimi cittadini italiani che hanno colto il significato di bene comune da noi attribuito a quel paesaggio.

Sicuramente il simbolo di questa iniziativa è l’ormai famoso Muro semicircolare, estrema propaggine, e quindi baluardo, della fitta rete di terrazzamenti della parte di territorio prospiciente la baia di Porto Venere. Ma chi, mosso dalla curiosità, ha potuto visitare il sito ha realizzato l’unicità di quel luogo che nasce dalla connessione e interazione tra elementi naturali e antropici, un tutt’uno che comprende falesie, macchia mediterranea, resti delle attività di cava, il sistema di terrazzamenti con la coltivazione plurisecolare dell’olivo, compreso l’edificio rurale che è parte integrante dell’insieme.

Questa vicenda ha fatto affiorare ricordi negli abitanti di Porto Venere, di un mondo passato ma reso ancor vivo dalle testimonianze materiali che si possono ancora scorgere, segno della fatica e della sagacia delle popolazioni che sono riuscite (ancora almeno fino alla seconda guerra) a trarre reddito da un territorio così difficile.

Chiediamo quindi al Sindaco e alla sua Giunta di raccogliere la richiesta che proviene da quell’ampia comunità che ha riconosciuto questi valori, per troppo tempo sottovalutati e non curati.

La richiesta è quella di invertire questa tendenza, non attraverso la vendita a privati, ma con un progetto di natura pubblica nel quale coinvolgere l’ampia platea di soggetti che grazie a questa vicenda hanno preso consapevolezza del valore di quei luoghi. Vi rinnoviamo quindi le richieste dell’appello, di:

  • interrompere la procedura di gara avviata
  • mantenere lla proprietà pubblica dell’area 
  • avviare una progettazione partecipata finalizzata all’uso conservativo di quella porzione di territorio, che ne favorisca la fruizione con finalità educative nel rispetto dei suoi valori e del genius loci.

Allo scopo chiediamo al Comune di istituire un momento di confronto per valutare proposte e dare concretezza al percorso suggerito. In attesa di un riscontro da parte del Signor Sindaco porgiamo a lui e a tutti i membri della Giunta e del Consiglio Comunale i nostri più cordiali saluti.

Per Legambiente La Spezia
Il Presidente Stefano Sarti

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