"Nel Gruppo Leonardo il 6 Dicembre la Fim dichiara 8 ore di Sciopero nelle realtà che stanno attraversando situazioni occupazionali difficili da risolvere attraverso la contrattazione, e nei siti e nelle Divisioni che sono al centro di assetti e scelte industriali che hanno bisogno di soluzioni da parte del Governo", si legge nella nota di Fim-Cisl.
"Riteniamo importante scioperare tutti uniti, mantenendo l’unità dei metalmeccanici del Gruppo Leonardo laddove questa, in questo momento, è indispensabile per risolvere alcune vertenze aperte. Non condividiamo l’idea di uno sciopero di tutto il gruppo perché in questo momento non necessario e non dà nessuna forza in più alle proposte che il sindacato deve portare avanti in modo assolutamente coeso accelerando il confronto con l’azienda e non rinviandolo".
"Sistemi di Difesa: Scioperiamo nei siti di questa divisione nella quale il gruppo Leonardo sta pensando ad una alienazione e ad alleanze che sono ancora da definire e che devono vedere presto il coinvolgimento del sindacato".
"Il nostro sciopero si rivolge principalmente verso il governo che deve coinvolgere le organizzazioni sindacali per dare a sistemi di difesa un’alleanza che sia valida e di grandi prospettive occupazionali, industriali caratterizzata da forti investimenti. Le alleanze devono vedere il mantenimento dell’interesse nazionale ma dentro un sistema integrato che veda il coinvolgimento dell’Europa, all’interno del sistema integrato dell’industria della difesa europea, attraverso accordi e alleanze che valorizzino gli asset industriali e le competenze Italiane in una logica che dovrà veder prevalere l’interesse nazionale in un campo in cui siamo in grado di esprimere eccellenze sia in termini di know-how che di prodotto".
"Nelle future alleanze per noi sarà fondamentale e vincolante avere garanzie sugli investimenti, sulla valorizzazione delle tecnologie e dei prodotti dei siti e sul mantenimento dell’occupazione dell’intero perimetro.
Per realizzare tutto occorre chiedere con urgenza un incontro unitario con il Governo".
"Aerostrutture: Tutti sanno, a partire dai lavoratori interessati, che da oltre un anno e mezzo la divisione aerostrutture sta’ vivendo un calo di lavoro derivante dalla crisi del mercato del volo civile che ha causato uno stop delle produzioni per Aerei a lunga tratta (787, A380, ecc) che coinvolge, in Aerostrutture, principalmente i programmi Boeing".
"Dobbiamo dare certezza e stabilità occupazionale ai lavoratori dei 4 siti coinvolti in questa crisi anche alla luce della richiesta formalizzata dall’azienda di accedere, per il 2022, alla C.I.G.O. Noi continuiamo a ribadire che questa va trattata con i sindacati partendo da piani industriali ed impegni certi su nuovi investimenti che si debbono tradurre in nuove produzioni e prodotti finalizzati a risolvere questa crisi senza rischi occupazionali e dando nuovo futuro ai siti a partire da Grottaglie".
"Con Leonardo vogliamo prima discutere di investimenti prima ancora di ragionare di soluzioni occupazionali. Per quanto riguarda la C.I.G.O., come FIM, proponiamo subito di accelerare un tavolo di confronto per chiedere a Leonardo le soluzioni migliori per attenuare l’impatto sui redditi dei lavoratori".
"Leonardo ha già dichiarato, da oltre sei mesi a FIM FIOM UILM, l’esigenza di utilizzare la Cassa Integrazione confermando, ad ogni incontro, la disponibilità ad integrare l’indennità I.N.P.S. arrivando a coprire circa l’80% del montante economico complessivo per i lavoratori interessati. Questa disponibilità non è al momento sufficiente e va integrata con ulteriori proposte che, come sindacato, intendiamo illustrare e rappresentare al tavolo".
"E’ importante che la crisi di questi siti, a partire da quella di Grottaglie, sia garantita come congiunturale e riporti a lavoro le persone. Per noi non è importante posticipare l’avvio della cassa integrazione, per noi è importante che finisca il prima possibile rispetto a quanto dichiarato, attraverso il lavoro che Leonardo dovrà portare nei siti coinvolti".