Vorremmo commentare, sul piano tecnico ed organizzativo, quanto sta avvenendo in ASL 5 in queste ore, a seguito delle procedure concorsuali per operatori socio sanitari in corso, anche esprimendo solidarietà a chi, fra questi operatori, vive oggi l’angoscia per l’incertezza del proprio futuro lavorativo.
L’Ordine delle professioni infermieristiche raccoglie i professionisti infermieri e infermieri pediatrici della Provincia, ma naturalmente osserva gli aspetti che, pur non riguardando la professione rappresentata, intervengono sulle attività della stessa, e sugli assistiti.
Sul piano tecnico, da molti anni ormai gli infermieri che operano in prima linea e nelle degenze di ASL 5 – ma anche nei servizi- sono abituati a costituire un team con gli operatori socio sanitari: un aspetto che in molti settori si è ulteriormente rafforzato con la pandemia di Covid19.
In quasi tutta Italia infatti si lavora con team assistenziali che operano in staff, composti da più figure professionali; l’attività degli oss è particolarmente rivolta ad azioni assistenziali di base ma certamente significative ed importanti, come sono, ad esempio, l’aiuto nella alimentazione dei pazienti non autosufficienti, e l’igiene di base.
Due aspetti, fra gli altri, particolarmente rilevanti nella ‘’storia’’ di ogni degente ricoverato, molto avvertiti dai malati.
Una scelta aziendale che risale (come ampiamente ricostruito in questi mesi) ai primissimi anni Duemila, con le esternalizzazioni di servizi di allora poi mantenute nel tempo, ha voluto che gli oss non fossero dipendenti di ASL 5, se non in piccola parte, ma di una ditta esterna all’azienda sanitaria, vincitrice di periodici bandi per gli appalti stabiliti sul settore pulizie, ausiliariato, ed attività (per l’appunto) per qualifica oss.
E già questo ha costituito una complicazione organizzativa che si è protratta nel tempo, possiamo oggi dire da testimoni ‘’...attraverso i decenni ed attraverso le diverse direzioni strategiche’’ anche quando erano evidenti a tutti le problematiche in essere; ma, giunti a questo punto, in questo momento la questione è un’altra: il timore è che da oggi, alla assunzione in ruolo dei vincitori di questa selezione, che dovrebbe essere completata nel giro di qualche mese, la presenza di questi operatori nelle degenze sarà fortemente a rischio (ed al netto dei vari sviluppi annunciati e possibili, sugli esiti della selezione concorsuale).
In particolare, il rischio è che gli oss in servizio vicino ai ricoverati siano sempre meno del numero necessario, già oggi alcuni colleghi infermieri ci segnalano la diminuzione degli stessi nelle corsie e le difficoltà di sostituzione da parte della ditta che appalta (ancora) il servizio.
E se mancano gli oss, in una situazione di staff, inevitabilmente aumenta il carico di lavoro di qualcun altro, e la nostra preoccupazione è che, a fronte di situazioni già oggi piuttosto critiche in alcuni settori storicamente complessi, sugli infermieri vengano a ricadere attività che da anni sono assegnate, anche in base ai profili, agli operatori socio sanitari; con il concreto rischio di affanni e lacune assistenziali che potranno essere avvertite dall’utenza.
Generalmente, e questo sempre ed ovunque, i difetti sulla composizione dello staff possono portare a problemi sulla qualità delle attività erogate a favore dei cittadini ricoverati, e di quelli che accedono ai servizi: e la segnalazione di questi aspetti, nel principale interesse degli assistiti, è uno degli ambiti ordinistici.
La richiesta quindi è quella di attuare tutti i provvedimenti urgenti e possibili per intercettare ed anticipare le difficoltà di queste settimane, che possono incidere oltre che sul clima d’ambiente anche sulle attività assistenziali, in misura potenzialmente importante e significativa.
Ordine delle Professioni Infermieristiche La Spezia